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Strategia poetica

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Arriva sempre un momento nella vita in cui ci si pongono mille domande, sulla vita, sugli errori, su Dio... Il problema è che rischiamo di cercare risposte là dove non è importante cercarle, totalmente identificati con il nostro Ego, al quale lasciamo il compito di fare, disfare e decidere, soprattutto. È proprio questo “Narratore emotivo” che a volte ci invita a lasciar perdere, ci suggerisce che è tutto inutile, continua a sottolineare che la vita è una sola e non dovremo sprecarla. E noi? Beh, noi gli lasciamo lo scettro del comando! Utilizzando una tecnica che viene definita dal suo ideatore “Strategia poetica” (una specifica disciplina artistica basata sull’azione), è possibile arrivare a conoscere meglio il “Narratore emotivo” e di conseguenza impostare un nuovo viaggio. La modalità che sembra essere più interessante è quella di mettersi in gioco su di un palcoscenico: che sia interiore o teatrale poco importa, è il veicolo perfetto per conoscere le proprie emozioni e la propria anima. Certo non è semplice, non lo è affatto: occorre essere motivati, lasciarsi andare e utilizzare gli strumenti giusti. A volte anche un semplice “vaffa”, rivolto a noi stessi e al nostro “Narratore emotivo”, può essere molto efficace. Quello che è certo è che i nostri sforzi devono essere rivolti al nostro mondo poetico interiore ed essere in armonia con esso. Questo comporta l’imparare a disporre correttamente, sul nostro cammino, ciò che consideriamo positivo, negativo, bene, male, cattivo e buono. Non sempre è facile, ma con il giusto allenamento e con i consigli idonei, ci si può riuscire. Ovviamente sorridendo, respirando, prendendosi i propri tempi e soprattutto mettendo in gioco il proprio coraggio...

Federico Barsanti, attore e regista teatrale, non è nuovo a libri di questo genere, visto che è la sua rivoluzionaria disciplina artistica che mette in mezzo, anche nei suoi corsi. Un’esperienza trentennale e ormai super collaudata che gli permette di trarre proprio dai suoi corsi gli esercizi presenti nel volume, gli esempi, le esperienze raccolte. Ma come per tutte le cose non è semplice essere “autodidatti”, pur con una guida cartacea, perché non si capisce mai dove si sbaglia, dove siamo bloccati dai nostri limiti, dove possiamo ancora spingerci. Quello che stupisce è l’invito a tornare a una vita semplice, fatta di piccole cose, ma in grado di riempirci i momenti. Può sembrare assurdo, ad esempio, leggere che dobbiamo mollare quello che stiamo facendo di particolarmente noioso, per ascoltare i rumori di tutto ciò che ci circonda. Apparentemente sembra di cadere dalla padella alla brace. La realtà è che invece si mette in moto la nostra creatività. Forse non sbaglia quando sostiene che dentro di noi convivono molti personaggi diversi, probabilmente frutto delle esperienze personali, delle proprie emozioni, del proprio background e di certo sono proprio questi i personaggi che dovremo vedere calcare il nostro palcoscenico interiore. Ma a volte non si riesce proprio a vedere quello che abbiamo sotto il naso e forse è proprio per questo che si avrebbe bisogno di una guida capace di farci vedere come siamo e come potremmo essere. Inoltre è inquietante pensare che siamo al guinzaglio del nostro Ego, noi che siamo così convinti di essere teste pensanti, libere e indipendenti. Ecco, viene in mente una delle tante “pause” suggerite: “Pensa a cosa tendi a nascondere generalmente. Facci sopra una risata!”.