
Ohio, 1922. Il Fondo è un agglomerato di abitazioni abbarbicato alla collina scoscesa intorno alle colline della cittadina di Medallion: lì coltivare anche un solo frutto costa un’estrema fatica ai suoi abitanti, tutti di colore, discendenti da quel primo schiavo che ricevette come ricompensa dal suo padrone bianco un pezzo di terreno là nel “fondo”, come veniva chiamata appunto quella zona. In realtà quell’appezzamento tanto desiderato non si trovava assolutamente a fondo valle, dove il terreno era più fertile e facile da coltivare, ma in collina: così, ancora una volta, il bianco era riuscito a prendere in giro il nero. Tra gli abitanti che faticano nei campi e trascinano le loro esistenze a volte al limite della sopravvivenza, Sula e Nel, due ragazzine dodicenni, intrecciano un’amicizia “tanto intensa quanto improvvisa”: la prima, istintiva ed emotiva, vive nella grande casa della nonna Eva che, dopo essere stata abbandonata dal marito e aver perso misteriosamente una gamba, ha cresciuto da sola i tre figli affittando le camere della sua abitazione; l’altra, tranquilla e razionale, vive sola con la madre Helene, che in tutti i modi cerca di proteggerla da cattive amicizie. Le due amiche trascorrono insieme giornate spensierate trovando conforto l’una nell’altra, fino a quando un giorno, giocando in riva al fiume con il piccolo Chicken, accade un fatto che le segna profondamente e trasforma per sempre l’animo di Sula…
Toni Morrison, prima autrice afroamericana ad aver vinto il Nobel per la Letteratura nel 1996, ha insegnato Letteratura inglese e scrittura creativa in diverse università statunitensi. Per il suo impegno sociale e letterario ha ottenuto dal Presidente Barack Obama la Presidential Medal of Freedom. Sula, seconda fatica letteraria dell’autrice dopo L’occhio più azzurro, anticipa tematiche che la Morrison esplorerà ampiamente nella produzione successiva: a partire dall’ambientazione corale con la descrizione della vita nel ghetto, all’anticonformismo della protagonista, all’amicizia al femminile. Sula, la giovane che dà il titolo al romanzo, compare dopo una quarantina di pagine: dapprima infatti l’autrice descrive la vita nel Fondo, la sua genesi, i personaggi caratteristici, come Shadrack e il suo giorno del suicidio, Eva la matriarca, i Dewey i bambini indistinguibili; solo successivamente appare Sula che fin dalla presentazione viene caratterizzata da un tratto distintivo, “un segno a forma di rosa con stelo dalla palpebra al sopracciglio” che alcuni interpretano come una minaccia o forse un segno di elezione. È soprattutto grazie all’amicizia con Nel che si definisce la figura di Sula: sul fondo del loro rapporto e della “normalità” di Nel si staglia l’anticonformismo di Sula, il suo bisogno di vedere oltre le convenzioni della comunità sia bianca sia afro, il desiderio di ritagliarsi un ruolo nella società e l’irriducibilità della sua sincerità. Quando Sula, ormai adulta e indipendente, torna nel Fondo, dopo essere stata lontana da casa per dieci anni, è pronta allora ad assumere, con il suo comportamento disincantato e anticonformista, il ruolo di capro-espiatorio all’interno di una società ignorante e superstiziosa, catalizzando l’odio, le frustrazioni e le paure della sua gente.