
Uzbekistan, Kirghizistan, Tajikistan, Turkmenistan, Kazakhstan: cinque repubbliche “ex-sovietiche” che, dalla dissoluzione del “grande orso sovietico” in poi, hanno preso vita autonoma in campo politico, e recuperato in parte quella culturale - schiacciata dai rigori anche normativi dell’unificazione. Cinque realtà uniche, accomunate più dal passato che dal presente. E il futuro? Cosa c’è nelle prospettive di queste cinque realtà, cui la popolazione chiede stabilità (in un momento tumultuoso di passaggio) e l’Europa, ai fini del riconoscimento, chiede condizioni di rispetto dello stato di diritto (tutela delle minoranze, ecc.), mentre loro… non hanno nessuna esperienza democratica? Soprattutto: cosa riserva la diplomazia, sui due fronti russo ed europeo, in un momento in cui la posizione geografica diventa strategica per la lotta al terrorismo?