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Sulla soglia

Sulla soglia

Passaggio tra una zona e l’altra, tra pubertà e maturità. Passaggio in antichità accompagnato dal rito, che ne celebrava l’importanza e ne compensava la forza, il disordine, rappresentando, mettendo in scena, moltiplicandone il simbolo. Ancora oggi ripetiamo riti di passaggio, come quello del fidanzamento, tra la pubertà e il matrimonio. Passaggi oggi leggeri, consueti, un tempo innervati di sacro. Si crea, all’interno del passaggio, una zona di margine, un margine di possibilità e di sospensione tra la separazione e l’aggregazione, proprio in prossimità dell’oltrepassare la soglia. Allora, l’individuo abita il limen e può ampliare questo suo abitare a dismisura, renderlo problematico. Ecco il Puer Aeternus, colui che rifugge una nuova definizione all’interno dell’ambiente e della società che lo circonda. Fugge, rifiuta, rimane in zona indefinibile. Vuoto fertile, del possibile, abissale. “Nè questo né quello, e tuttavia sia l’uno che l’altro”. Ippolito, amante della caccia e dei cavalli, protetto da Artemide, rifiuta Afrodite, “retroflettendo” se stesso, provocando l’ira di Afrodite e la susseguente dinamica mortale. Anche Atalanta, dai piedi veloci, è di boschi, corse e salti, caccia, è un’eroina sovversiva che rifiuta il matrimonio. Figura liminale, non ancora giovane donna. E Orfeo, la sua catabasi, il suo rifiuto della morte per ritrovare la sua Euridice…

Miti di non passaggio, là dove la mitologia, e nello specifico quella greca, è movimento non imbrigliato in schede di lettura ben definite e applicabili con sicurezza, ma chiama un approccio da diversi punti di vista, è partire dal particolare per giungere all’universale proposto da Van Gennep nel suo testo Riti di passaggio, studioso preso come riferimento da Ida Basile, editor e blogger (suo il sito “#readEat – libri da mangiare”) qui alla sua prima monografia. Con Van Gennep, anche la Gestalt tedesca e il ciclo del contatto sono abbrivio, per la Basile, per narrare i miti di non passaggio, il liminale: individuo come “movimento”, cambio, mutazione, creatività dell’organizzazione e della riorganizzazione allo scopo di ristabilire “l’integrità organismica”, il campo dell’esperienza. Ciclo interrotto, un pur creativo sospendersi, innescando meccanismi: il meccanismo della introiezione (Miniadi), della retroflessione (Ippolito). Attraverso Jung, Hillman, emerge il Puer che è avvenire in potenza, libertà del volare, ma non del camminare, apparentemente nulla, tutto al suo interno, adesione all’archetipo e disturbo narcisistico dell’Io. L’importanza insita non tanto nel passaggio in sé, ma nelle conseguenze del non passaggio. Limbo. Focus sul mito in Grecia, fenomeno totale, capace di “radicalizzarsi all’interno del tessuto sociale”, alla base del pensiero greco.