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Sunset Ramadan

Livorno. Manca poco al tramonto. Al Sunset cafè, un locale stile anni Cinquanta, sembra una serata tranquilla come tante. Ma non lo è. Attraverso il suo sguardo panottico, il poliziotto Roi Falco ha memorizzato tutto ciò che ha davanti: ai tavolini sulla sinistra, alcuni ragazzi sorseggiano i loro aperitivi; al lato, un gruppo di anziani gioca a briscola ad alta voce; in un angolo, una donna che Falco ha visto entrare poco prima: dimostra trentacinque anni, sta leggendo Lo straniero di Albert Camus e indossa un vestitino rosso e nero che attira l’attenzione del poliziotto, interessato a scoprire quale biancheria si celi in mezzo a quelle splendide gambe accavallate. Poco dopo, nel locale entra un uomo, un professore che ha l’aria estremamente tormentata. Ma Roi Falco è lì per un motivo preciso: sta tenendo d’occhio il gruppo di arabi, o nordafricani, forse magrebini, che occupano i tavolini alla destra della porta d’ingresso. Bevono acqua e il poliziotto sa che non dovrebbero perché vige il Ramadan. Conosce due di loro: sono quelli che ha inseguito questa mattina dopo una segnalazione circa un movimento di armi. Falco sa ciò che deve fare. La sua Bren Ten, non l’arma d’ordinanza ma il modello che usava Sonny Crockett in Miami Vice, è pronta a tuonare…

È questa la scena iniziale con cui si apre Sunset Ramadan dell’autore livornese David Marsili: un romanzo atipico, che si tinge delle tinte fosche del noir per poi esplodere, nel finale, in una vera e propria scena pulp à la Tarantino. Tutto si svolge in un bar, dove Roi Falco, poliziotto sui generis, sta tenendo d’occhio un gruppo di quattro arabi che probabilmente sta organizzando un attacco terroristico di matrice islamica. Da qui, Marsili inizia con una serie di digressioni che ci fanno conoscere i diversi personaggi in scena e il motivo per cui, poco prima del tramonto, si trovano a fare i conti con il proprio destino in un bar qualsiasi. Così abbiamo Emily (in realtà non sappiamo se si chiami davvero così: è Roi Falco ad affibbiarle questo nome), che ha deciso di dedicare del tempo a sé stessa per sfuggire a una storia d’amore difficile, immergendosi nella lettura di Camus; abbiamo Mario, uno degli anziani che giocano a carte, che ha da poco scoperto una verità straziante sulla moglie appena morta; il Moro, un ragazzo come tanti che si trova davanti a una situazione più grande di lui; il professor Baraldi, alle prese con una sua vecchia ossessione. La bravura di Marsili risiede nel concentrare in 127 pagine un caleidoscopio umano in cui si alternano speranze, sofferenze, amori. E ognuno dei protagonisti di questo breve romanzo corale andrà, inconsapevolmente, incontro al proprio destino, scontrandosi con le convinzioni di un poliziotto troppo zelante. Per questo motivo, vale la pena di immergersi in Sunset Ramadan, un noir che cela un messaggio ben chiaro: non sempre tutto è ciò che sembra.