
Nella prefazione, Juliet Pomés Leiz, figlia di Leopoldo Pomés autore di questo divertente “trattatello”, ci regala il ricordo di intimi risvegli nella casa dell’Empordá, abitazione delle vacanze familiari: l’immagine del grande fotografo pubblicitario catalano, seduto a capotavola che, ogni mattina, aspetta ogni componente familiare per condividere con ciascuno il rituale del pane e pomodoro, con la tavola pronta e attrezzata nei minimi particolari. Leopoldo si diverte a scrivere questo breve monografia sulla teoria e pratica di un piatto nazionale catalano: il pane e pomodoro strusciato. Per Leopoldo una vera e propria passione che risale agli anni quaranta, quando in un appartamento di calle Bruc, a Barcellona, sua mamma per nutrirlo e farlo crescere (in tempi anche economicamente difficili) gli faceva fare merenda con pane e pomodoro strusciato, e il piccolo Leopoldo solo quella merenda voleva! E con quale godimento affondava i denti nella mollica ben condita! Esistono persone che mangiano con tristezza anche i piatti più squisiti e chi lo fa con l’entusiasmo e la curiosità di una scoperta sempre nuova, per i quali i bocconi sono un viaggio della memoria verso l’infanzia…
Il libriccino Teoria e pratica di pane e pomodoro è opera di Leopoldo Pomés, il fotografo più sensuale della Spagna franchista, che ha ricevuto il Premio Nazionale di Fotografia nel 2018. Stampato trentacinque anni dopo la sua prima uscita e corredato di disegni autentici dell’autore, ha la copertina rossa come l’amato pomodoro e il divertito “rimpianto” che questo semplice piatto casalingo, non sia conosciuto nel mondo come una pietanza di origine catalana, come per esempio universalmente lo sono la pizza o gli spaghetti per l’Italia o gli hot-dog americani. Una irriverente parodia di quella mentalità gastronomica imperante, che presenta come cultura del cibo un insieme di formule e regole, depauperando la condivisione del pasto di significati e valori. Quindi “non va bene un piatto qualsiasi… tutto ha la propria importanza e influenza” come il colore o la forma delle stoviglie o “quando, con chi e dove si deve mangiare pane e pomodoro” e l’autore non manca di stilare un puntuale elenco di regole, minuziosamente dettagliate. Un testo ironico in cui Pomés ha pensato a tutto: disegni e ricette particolareggiatissime, la corretta strumentazione da usare e perfino i suggerimenti per trasportare la pietanza nel mercato globale come icona catalana con tanto di merchandising ad hoc (le magliette con stampata una fetta di pane e pomodoro e la frase I love Pa & tomàquet, esilarante!). Ogni cosa è scritta seguendo le regole e lo stile tipico della ricerca, con la competenza e il rigore di chi è abituato a gustare ogni momento. I godibili e raffinati riferimenti, dotti o popolari che siano, che partono dalla più economica e salutare merenda arrivano a far riflettere su temi profondi. “Annusa, chiudi gli occhi, mordi, gusta, ripeti” come suggerisce Nicola Santini in chiusura alla sua personale ricetta di pane e pomodoro.