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Ti seguo

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La donna va a letto con lo stesso uomo con cui va a letto lei, lei la segue ossessivamente su Internet. A volte ricarica la pagina del suo profilo anche 15 volte in un minuto, finché non appare il cerchietto rosso attorno alla foto a segnalare una nuova storia, e allora le si “contorce lo stomaco di piacere”. Certe volte la blocca per non farle vedere quante volte ha ricaricato il profilo. La donna da cui è ossessionata è figlia di un uomo famoso negli Stati Uniti. Sui social ha la spunta blu e frotte di follower bianchi adoranti. La donna da cui è ossessionata sembra conoscere tutti nella società che conta, ha un’opinione su tutto, ha fondato un webshop indipendente e raffinato. Compra solo biologico davvero biologico, bellezza e artigianato. Dètta tendenze costosissime, come quasi tutti nella sua cerchia, e ha scritto un libro di successo. Lei sa tutte queste cose della donna da cui è ossessionata. Sa dove abita, come se la passa il suo ex marito. Conosce a memoria le sue espressioni facciali, il suo tono di voce, colleziona screenshot di lei come fossero fotografie di una cara amica. Quando chiede all’uomo con cui entrambe vanno a letto – l’uomo con cui lei vuole stare – notizie della donna da cui è ossessionata, le risposte sono sempre evasive. Come lui, d’altronde. L’uomo con cui lei vuole stare, l’uomo con cui potrebbe iniziare la sua vera vita e costruire un futuro. L’uomo che tiene legate a sé quattro donne, “tutte impegnate in un atto di autolesionismo collettivo”, nel tentativo di amarlo e farsi amare da lui...

Un lungo e progressivamente sempre più claustrofobico racconto-monologo, frantumato in numerose istantanee. È questa l’unica modalità che la protagonista di Ti seguo, relegata a spettatrice della sua stessa storia, può tentare per darsi voce, per esercitare il controllo e l’illusione di decidere per sé. Una protagonista per la quale risulta, ambiguamente, sia semplice che ostico provare empatia, la cui voce si tende fra due poli senza nome – “la donna da cui sono ossessionata”, “l’uomo con cui voglio stare” – a nutrire un’ossessione che quasi mai si fa azione e che forse proprio per questo, nel suo rimanere pensiero e dunque infinita possibilità, appare più che mai morbosa e alienante. Abitare la vita degli altri, desiderarla, investire in relazioni impossibili. Perdervisi, a rischio di perdere sé stessi. Con tali tematiche si confronta Sheena Patel in questo Ti seguo (titolo che piuttosto bene reinterpreta l’originale I’m a fan). Senza alcuno scossone di trama – il che da un lato rallenta a tratti la lettura, dall’altro alimenta la sensazione di sentirsi sempre più invischiati nel ragionare ossessivo, denso, limaccioso della voce narrante – la giovane autrice londinese procede a una lucida disamina dei lati oscuri del fandom moderno, del mondo dei social network e dell’ossessione amorosa, esibendone le connessioni nascoste con dinamiche universali e antichissime. Potere, abuso, cultura, privilegio, genere, invidia, desiderio: niente è risparmiato dalla penna lucida e spesso ironica della Patel in questo esordio brillante, itchy, dalla scrittura controllata e consapevole. Da leggere. Potreste diventare fan. Ma attenzione a non esagerare...

LEGGI L’INTERVISTA A SHEENA PATEL