
Sono gli anni della Milano da bere. La cocaina, soprattutto nella metropoli meneghina, è diventata l’ingrediente principale dei party e degli aperitivi nei club più esclusivi della città. Si delinea così una nuova figura “professionale”: il cocager. Il primo anello della catena del narcotraffico. Questi broker sono manovratori o intermediari che trattano e organizzano carichi ingenti di stupefacenti senza remore, quasi fossero ordinativi di merce qualsiasi. Agli inizi degli anni Novanta tutti ritengono che le maggiori organizzazioni criminali italiane come Cosa Nostra, camorra o ‘ndrangheta abbiano canali propri per rifornirsi di stupefacenti, in particolar modo di bianca colombiana, la più richiesta su piazza. In pochi invece sanno che i più importanti trafficanti ad alto livello in circolazione sono tre anonimi milanesi di nome Lucio, Mario e Robertino, in contatto diretto con Paolo, un italiano espatriato a Barranquilla, divenuto in breve tempo il referente diretto per l’Europa di Pablo Escobar. Quest’ultimo in particolare gode della massima fiducia da parte dell’intero Cartello di Medellin, con la possibilità di trattare e agire autonomamente per ordinativi fino a quattrocento chili. La polizia italiana, però, ha già attivato la sua macchina investigativa per contrastare questo ingente traffico internazionale. In breve tempo ha dato vita, con il contributo fondamentale del Servizio Centrale Operativo e la DEA statunitense, all’operazione Green Ice. Alla prestigiosa missione viene invitato a prendere parte anche Nicola Violante, ispettore della Omicidi di Milano, dotato di un’arguzia fuori dal normale…
Trafficanti è il nuovo romanzo di Celeste Bruno. L’ultimo di una lunga serie, il nono libro per la precisione, tutti con tematiche forti, che sanno anche di vita vissuta. L’autore infatti, barese di nascita e milanese d’adozione, è stato per molti anni in polizia, prima come agente di frontiera aeroportuale, poi sulle volanti e infine come ispettore della Omicidi. Un vero e proprio mastino dotato di un fiuto per la risoluzione dei casi da record che ha indagato su casi famosi di omicidi come quello di Bob Caselli, sequestri di persona, prostituzione, tratta di esseri umani e crimine organizzato anche a livello internazionale, con una risoluzione positiva della quasi totalità delle missioni affidategli. Una vita spesa in strada che oggi rivive nei suoi libri, specchio delle sue esperienze di vita professionale. Questo suo ultimo romanzo è anch’esso basato su materiale frutto delle indagini svolte in maniera diretta dallo stesso autore, dato che il Nicola Violante descritto nel narrato altro non è che l’alter ego letterario di Bruno, già apparso in precedenza in altre sue produzioni. L’operazione Green Ice ha portato a svelare lo schema del traffico di cocaina in Italia ed è alla base della trama del libro. La narrazione poi, è stata arricchita e corroborata anche dai riferimenti processuali. Trafficanti infatti, scelta insolita per romanzi di questa tipologia, presenta tutti i nomi e cognomi originali dei veri protagonisti dell’indagine, proprio perché tutto corrisponde alla realtà e perché il lettore possa approfondire in rete tali argomenti qualora lo desideri. L’approccio è quindi quello del romanzo con la coerenza e la veridicità del saggio. Bruno poi, evitando facili sensazionalismi, pone non tanto le forze dell’ordine al centro della scena quanto invece il trio di amici trafficanti che, sognando di diventare qualcuno, si sono ritrovati parte di un gioco molto più grande di loro. Realismo quindi anche nel rappresentare criminali dal volto umano, con le proprie aspirazioni e debolezze, piuttosto che figure malvagie stereotipate, come spesso accade in produzioni simili, anche in campo televisivo o cinematografico. Impareggiabili anche le descrizioni delle indagini e dei dietro le quinte polizieschi sulle ipotesi investigative in casi scottanti e d’attualità come quello trattato nel romanzo.
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