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Transiberiana - Tutti a bordo!

Transiberiana - Tutti a bordo!

La Magistrale Transiberiana è la ferrovia più lunga del mondo. Da Mosca a Vladivostok, 9288,2 chilometri, sei giorni di viaggio, 146 fermate attraverso un territorio fatto di megalopoli, città, borghi e piccoli villaggi e poi la natura sovrana: steppe, fiumi, montagne e laghi. Iniziata nell’anno 1891, ha il suo punto di partenza nella stazione di Jaroslav a Mosca, dove si trova il chilometro zero. Data la grande varietà di paesaggi che vedrete e che vi accoglieranno, è opportuno suddividere il viaggio in quattro parti seguendo una logica geografica: Europa e Urali, oltre i quali troverete la Siberia occidentale, la Siberia orientale e infine l’Estremo Oriente. Vladivostok, città piuttosto giovane – fondata come base militare nel 1860 e che ottenne lo status di città solo quindici anni più tardi – si affaccia infatti sul Mar del Giappone. Per affrontare dunque questi sei giorni di viaggio sarà bene ricevere prima qualche consiglio che potrà esservi utile per rendere questo tempo più confortevole e interessante. Come ad esempio sapere che acquistare un paio di biglietti della lotteria vi renderà più simpatici al cuccettista, il quale potrebbe fornirvi di un annaffiatoio per lavarvi in piedi nel bagno e lasciando scorrere l’acqua sul pavimento, nel caso in cui il vagone sia sprovvisto di doccia. E che sarà meglio non scegliere l’ultima cuccetta, quella che condivide la parete con la toilette. Ma, oltre alle indicazioni per vivere bene il viaggio in treno, è importante conoscere qualcosa sulle città e sulle fermate che la Transiberiana toccherà. Nessuna guida stampata e nessuna enciclopedia che vi potete portare però potrà darvi indicazioni migliori di chi in quei luoghi ci vive. Ecco allora i consigli di 76 abitanti, tra donne, uomini e bambini incontrati durante il viaggio e pronti a raccontarvi qualcosa del loro piccolo mondo...

Che bel viaggio, anche se solo sfogliato e immaginato! Una guida pensata e studiata per bambini, ma niente affatto vietata o sconsigliata ai grandi che, avanzando di pagina in pagina, scopriranno luoghi, tradizioni, cibi, parole nuove. Uscita nel 2019, fa un certo effetto leggerla ora, dopo la grande pandemia, con la guerra ancora in corso. Ci si chiede cosa ne sia stato di quelle 76 persone incontrate e intervistate che, con tanto affetto per i loro luoghi, hanno qui raccontato la propria porzione di Transiberiana. Avranno superato questi due anni terribili? Saranno in qualche modo stati coinvolti nel conflitto ancora in corso? E quale sarà il loro pensiero in merito? È vero, tutto il mondo è paese e per ciascuno il proprio nido è migliore di quello degli altri. Ma le frontiere sono luoghi permeabili, dove finisce l’Europa e dove comincia l’Asia? Ciò che conta è che le culture si incontrino e si parlino, che le tradizioni siano manifestazioni di peculiarità che si mostrano e interagiscono tra loro. La ricchezza sta nella diversità e nella sua scoperta. Anche per questo, un volume ricco di illustrazioni, di piccoli aneddoti, di notizie utili sparse qui è là non può che giovare a una conoscenza che spesso ci precludiamo da soli. Alexandra e Anna, già autrici di C’era una casa a Mosca, vincitore del premio Orbil 2021 e finalista al premio Andersen, hanno impiegato due anni per costruirlo. Ma, come dicono anch’esse: “L’elemento essenziale nella nostra storia non sono né i numeri né le date. Abbiamo imparato tante cose interessanti sui tempi passati e su quelli più vicini a noi, sulle grandi città e sulle piccole.” E, come spiega Viktor Konovalenko, cuccettista nelle ferrovie: “ogni viaggio è un percorso che espande le frontiere”.