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Trappola morale

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Loredana è un’operatrice telefonica di un 899, linea commerciale per la quale fa la cartomante. È consapevole di vendere solo chiacchiere, però la chiamano in molti per avere un consulto di cartomanzia e lei, inventando, fa trascorrere il tempo. Più passano i minuti più i clienti pagano, più lei guadagna. Certo, le è finita la pazienza a furia di sentire sempre le stesse domande: non si preoccupa più dei destini dei suoi clienti, dice quello che pensa e il suo lavoro ne risente, tant’è che si è dovuta trasferire in un monolocale e spesso ha soldi a malapena per pagare l’affitto. Lavora da casa e se ne sta per tutto il turno in attesa di una chiamata, che di regola arriva quando il suo tempo è scaduto... Elena Venanzi è una guardia giurata dell’Istituto di vigilanza privata “Security One”. È stata declassata da maresciallo dell’Arma (pagando l’esito negativo di un’operazione) a metronotte. Un suo ex collega, il maresciallo Birchieri, le dà una soffiata a proposito di una Alfa Romeo che sta per essere messa all’asta e l’Istituto dove lavora la compra. Ovviamente la guida Elena e quando suona l’allarme dell’antifurto di un supermercato di Tor Cervara, parte a tutta velocità e, approfittando dei telecomandi e delle chiavi dei cancelli delle aziende che controlla, attraverso i piazzali taglia un sacco di strada, al fine di trovarsi sul posto il prima possibile. In un incrocio, però, è costretta a frenare bruscamente perché una Nissan Micra rossa le sbuca davanti all’improvviso a fari spenti e zigzagando. L’utilitaria si ribalta fino a precipitare in una scarpata, tra cumuli di immondizia. Elena non si ferma. Per un attimo ci pensa e pensa che potrebbe allertare le forze dell’ordine e un’ambulanza, ma poi non fa niente. Alla guida della Micra c’è Monica Selloni...

Tre donne diversissime, che non si conoscono tra loro, ognuna con i propri problemi, si ritrovano per una serie di eventi a percorrere una stessa strada, anche se solo per pochi giorni. Francesca Ausili, in arte Loredana, ex attrice che ora fa la fame in una di queste linee telefoniche con finte cartomanti; Elena Venanzi, ex carabiniere e ora guardia giurata; Monica Selloni, la più giovane, figlia di papà, che invece di godersi la vita con i duemila euro che gli passano in famiglia se la rovina con Luca che la usa, non la ama e anzi la maltratta, mettendo in evidenza i tratti masochistici della ragazza. Tutte e tre vivono di bugie che si raccontano, mentre prestano il fianco alla cattiveria e alle maldicenze altrui, finché dall’esperienza che le accomuna ed è piuttosto disastrosa, almeno per come appare, riescono ad emergere e risalire la china, quasi come se tutte e tre, insieme, abbiano toccato il fondo dell’abisso e ormai siano destinate solo a risalire. Pessimiste quanto basta, diffidenti nei confronti degli altri (date le loro esperienze non potrebbero essere diverse da così), alla fine queste donne sono costrette dagli eventi ad aprire alcuni spiragli nei confronti dei loro simili. Solo fra di loro continuano ad avere rapporti alternati, a volte non si sopportano, a volte si cercano, ma quando per l’ennesima volta Loredana riceve la telefonata di Monica, lei ha una sorta di reazione allergica e si ricorda di non aver mantenuto una promessa. O forse è la paura di ripiombare nel caos?