
“Io tra i singhiozzi mi ripeto mentalmente: Voglio una famiglia normale, voglio la mia famiglia… come un desiderio espresso soffiando le candeline, ma non c’è nessuna torta, nessuna festa, solo caos dentro di me”. Max cresce in una famiglia in cui la violenza è di casa, unica espressione per i dolori e le insicurezze. Il suo desiderio di avere una famiglia normale si spezza quando di anni ne ha solo otto e la sensazione che tutto quel dolore non sia giusto inizia a far breccia nel suo cuore. Il rapporto ambiguo con quel fratello maggiore che mai ha potuto conoscere, quel primogenito che sua madre aveva cacciato di casa anni prima senza che Max fosse riuscito davvero a capirne il motivo sfocia nel primo confronto con la violenza, che fa breccia nella sua infanzia. Da lì è un susseguirsi di dolore e rabbia quando l’incomprensione inizia a colmare le giornate portandolo a sentirsi sempre più fuori posto. Fuori posto si sente anche prima di avvicinarsi alla comunità gay, e una volta aperta quella porta ecco che quella sensazione amara torna a bussare alla sua porta riproponendo quella violenza, quel bullismo con cui ha già dovuto fare i conti. A chiudere quel passato di traumi è servito il mondo Drag, che gli ha permesso di esprimersi per chi è veramente dando sfogo alla sua creatività con tutta una serie di libertà che prima poteva solo potuto sognare…
Daphne Bohémien, performer internazionale, nota attivista per i diritti della comunità LGBTQIA+ è una voce irriverente ed efficace. Nel suo breve libro autobiografico racconta con forza come ha saputo trarre dal proprio passato costellato di dolore e traumi la forza per essere se stessa e cercare oggi di aiutare chi sta vivendo una situazione analoga a quella che lei stessa ha vissuto. Come la stessa autrice ha più volte sottolineato in varie interviste, il suo memoir non ripercorre ogni evento della sua vita, ma solo alcuni dei traumi che l’hanno portata oggi a essere la persona che è, con le sue debolezze e i suoi punti di forza. Sono traumi, quelli che riempiono queste pagine, raccontati con la durezza di chi vuole donare al lettore lealtà e realtà. Indorare la pillola non è qualcosa che interessa alla Bohémien, che anzi non disdegna di tornare con la memoria negli anfratti più tenebrosi del proprio passato per arricchire la sua storia di dettagli e quindi di verità. Letale, crudo e drammaticamente sincero, questo libro si consuma velocemente lasciando al lettore il compito di immergersi e riemergere poi con una visione della protagonista diversa ma non meno interessante. Mai banale, preciso e suggestivo, Trauma è un libro dalla grande forza.