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Tre donne sull’isola

Tre donne sull’isola

Lili, sessant’anni portati benissimo, decide di trascorrere un intero anno nella casa al mare, su un’isola semideserta, con il padre novantenne. Sulla spiaggia, una tenda da campeggio e due ragazzi che non temono il freddo. Piove ed è la vigilia di Natale. Nessuna nave attraccherà a Stromboli con quel tempaccio: è necessario fare rifornimenti. Ma il vento e la pioggia non danno tregua e Lili è costretta a ripararsi in una chiesa sconsacrata. È qui che incontra la seconda sconosciuta figura femminile. Clara ha un solo desiderio: mettere fine a quella vita che l’ha resa sterile nel corpo come nello spirito. Lì, davanti al mare, Clara lotta con la voce di sua madre che non la molla un attimo. Un soffio di vento e la tenda sulla spiaggia vola via portando con sé quel desiderio di morte e quell’amore appena nato: Ilaria ha mollato il suo cenone di Natale per partire all’avventura con Tommy, artista di strada, che è fuggito via lasciandola sola su una spiaggia deserta…

Le tre storie s’intrecciano e una volta insieme, davanti ad un tavolo da cucina, qualcosa accade. Accade quella magia possibile solo fra donne, quella intimità che, nonostante le diverse età, trasforma tre donne in tre confidenti. La profondità dell’animo femminile scandagliato meticolosamente attraverso i pensieri e le parole di Lili, Clara e Ilaria, diventa il cuore di un racconto di relazioni, un “diario a tre voci” scritto a sei mani. Nonostante la diversità anagrafica e stilistica delle autrici, il romanzo è scorrevole e fluido, coerente e ben strutturato. Certamente originale e in alcuni passaggi poetico. Con le tre donne, protagonista è la meravigliosa isola di Stromboli, metafora della provvisorietà della vita e della natura che influisce sui flussi dell’anima. Gli uomini sono solo sullo sfondo. La determinazione e la ricchezza di risorse di queste donne le rendono un emblema femminile che dimostra quanto una donna possa essere davvero una “forza della natura”.