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Tu non sai di me

Tu non sai di me

A Sara sembra di essere un guscio vuoto, i suoi genitori le chiedono perché non parla e vogliono toglierle matite, penne e colori. Allora lei impugna un coltello... Benedetto si sente regolare e comincia a strappare gli stupidi fiori dell’aiuola di sua madre. Quei fiori perfetti, quelli a cui allora vengono messe retine, elastici e sostegni perché devono venire su come vuole lei. Un po’ come sua madre fa con lui. Mirta ha i riccioli come quelli di sua madre ed è stufa di sentire commenti come “sembrano sorelle” rivolti a loro due. La vendetta si presenta sotto forma di un quadro... Gabriele non sa cosa pensare, ma i genitori vogliono che sia contento e allora finge gioia per quella sorellina che sta arrivando... A Maria regalano delle scarpe da ballo perché la danza è la sua passione. Ma non lo è la sua passione, non con le scarpe almeno. Quelle non servono per sentirsi libera... Sergio lo farebbe davvero. Ammazzerebbe davvero i genitori della sua ragazza se questi le proibissero di vederlo. Lei dice di ammazzarli insieme con un cacciavite e un martello. Lui dice che ci penserà da sé, solo con il martello... Le amiche di Simona hanno riso tanto quando ha appellato la ragazza nuova come “monnezza” e ancora di più ridono quando, forbici alla mano, le taglia la gonna... Suo padre dice che la mamma tornerà, ma Lorenzo non ci crede, per lui già se n’è andata. Il suo odore però è rimasto e ne è impregnata la coperta... Rosa era bella, forse non lo è più. La nonna le regala uno specchio, e quella che vi vede riflessa non è la Rosa di ieri né quella di domani. È quella di adesso, piena di spine...

Raccontare di ragazzi non è facile ma Luisa Mattia, forte anche di una carriera da maestra elementare e di grandi conoscenze pedagogiche, in Tu non sai di me riesce a farlo con semplicità ed eleganza. In questa raccolta di racconti dai tanti protagonisti Luisa Mattia dà voce e spazio a tutte quelle identità che fremono per uscire dalla piccola bolla entro cui sono compresse e lo fa attraverso il racconto di oggetti che si fanno simbolo. Ognuna di queste storie è il racconto del legame tra un giovane – Sara, Benedetto, Mirta, Gabriele, Maria, Sergio, Simona, Lorenzo e Rosa – e un oggetto, simbolo del disagio che pesa sui protagonisti, giovani anime costrette in vite che non le rispecchiano, individui estremamente unici e particolareggiati che non riescono o a cui non è permesso, chi per un motivo chi per un altro, di presentarsi al mondo nel loro essere unici e meravigliosi. In questo l’autrice è estremamente abile. Presenta storie allo stesso tempo così singolari, in cui ritmo e prosa sono sempre diversi, eppure così unite tra loro e nonostante ogni racconto si presenti come fatto e finito, si percepisce un legame concreto tra le varie storie. Tu non sai di me è frutto di grande intelligenza emotiva ma soprattutto di un’importante abilità narrativa che fa di Luisa Mattia un’autrice dallo stile versatile e capace di mettere nelle parole l’attenzione e la cura di cui necessitano i suoi giovani protagonisti. Una lettura meravigliosa, delicata e toccante.