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Tutti scrittori! Come difendersi dai corsi di scrittura creativa

Tutti scrittori! Come difendersi dai corsi di scrittura creativa

Ecco l’eterno dilemma dell’apprendista scrittore, dello scrittore esordiente, dello scrittore principiante. Con qualsiasi nome lo si voglia chiamare, chiunque voglia affacciarsi al mondo della narrativa, che poi sfoci nell’altrettanto intricato mondo dell’editoria, si chiede quanto possa essergli utile partecipare a un corso di scrittura e, se sì, quale sia quello più utile, che magari abbia un buon equilibrio tra costo e risultato. A monte di questa domanda però bisognerebbe sempre fare una riflessione valida per qualsiasi altro campo, artistico e no. Perché vogliamo farlo? Ovvero, prima di affrontare questo passo occorre essere consapevoli della propria indole. Se cioè siamo portati per questa disciplina, se abbiamo una predisposizione che ci permetterà poi di imparare davvero. Perché non tutti lo siamo, così come c’è chi è negato per la matematica, l’ordine, il disegno, il bricolage. Non è una colpa, ma solo un aspetto di noi da non trascurare quando si devono prendere certe decisioni. Sicuramente, tutti possono fare tutto, basta la determinazione, l’ostinazione, inseguire cioè il nostro personale sogno americano, con il rischio però di vedersi spillare soldi per poi non ottenere ciò che si desidera. Ma, ripetiamolo assieme, non è una colpa e nemmeno un peccato provarci. Detto questo, le scuole di scrittura sono numerosissime e dunque sarebbe opportuno, di nuovo, scandagliare noi stessi e pensare a cosa vorremmo ottenere da questo corso. Informarsi quindi prima e bene non solo sul costo ma anche sulla durata, sulle modalità, sul programma, sui docenti che di solito sono scrittori con una certa voce e un certo stile che tenderanno a insegnare. Va subito sfatato il mito: corso di scrittura=pubblicazione. Capita, è vero, che un docente si innamori del vostro testo e decida di perorare la vostra causa con qualche agenzia letteraria, ma occorre ricordarsi che non è questo in primis lo scopo di un corso. Si è lì per imparare le tecniche, per confrontarsi con i compagni di corso, si è lì anche per imparare ad accettare una critica...

Se cercate un elenco preciso e dettagliato di scuole di scrittura con valutazioni sulle qualità dei programmi e nomi di docenti, questo non è il libro per voi. Ma se cercate una prima risposta dentro voi stessi riguardo ai dubbi di cui sopra, è cioè cosa voglio io da una scuola di scrittura, forse in questo pamphlet troverete, se non una certezza, almeno una strada per arrivarci. Scritto sulla base delle numerose esperienze e del suo vissuto senza alcune presunzione di avere la verità in mano, Manuela Mazzi – giornalista e scrittrice di cui ricordiamo Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta, ma per questo progetto soprattutto allieva di scuole di scrittura - chiarisce sin dall’inizio lo scopo del lavoro svolto all’interno del volume. “Non ho scritto il libro che tieni in mano per promuovere questa o quella scuola, né per sostenere la validità di un metodo contro un altro. Se faccio riferimento alle mie esperienze personali, che inevitabilmente tirano in ballo persone esistenti o ripercorrono fatti realmente accaduti, è solo per contestualizzare e ridimensionare al mio vissuto le conclusioni che traggo”. E non poteva essere altrimenti, dato che poche cose come la scrittura toccano la sfera intima, personale e profonda di chi, appunto, sente di essere portato per questo tipo di linguaggio espressivo, prima che linguaggio artistico. Di certo un’esperienza come quella di un corso di scrittura può davvero essere utile per chi, con in testa un’idea e magari un abbozzo di trama, vuole riuscire ad arrivare fino in fondo. Perché? Perché un libro è una creatura nostra, che si fatica a immaginare e costruire, come un figlio. Può accadere che, arrivati a un certo punto, ci si senta come smarriti per il già fatto e per quello ancora da fare. Apprendere un metodo, una disciplina, servono a scremare le tante emozioni che ti colpiscono in fase di creazione, servono anche a gestire quel vuoto pneumatico che a volte si crea prima e dopo aver scritto. Dunque, buona e soprattutto utile lettura per voi che volete cominciare, ma per davvero e seriamente, questa esperienza.