
Parigi, 2019. Mélanie Claux gestisce un canale YouTube intitolato “Happy Récré” in cui racconta la quotidianità dei suoi figli Sam e Kim, di otto e sei anni. La rubrica è seguitissima e i bambini sono considerati delle vere e proprie star, amati da milioni di follower iscritti al canale. Durante i video Mélanie riprende Sam e Kim alle prese con unboxing, sfide e giochi in cui vengono pubblicizzati tantissimi prodotti commerciali di diversi marchi. Tutto nella logica di Mélanie funziona alla perfezione, è riuscita a conciliare le sue ambizioni di quando ancora adolescente sognava di diventare una celebrità dei reality show. Ma il 10 novembre 2019, verso le sei del pomeriggio, accade l’inatteso, Kim, la figlioletta più piccola e adorata dal pubblico, scompare mentre gioca a nascondino con altri bambini del condominio. Ad indagare sulla scomparsa della bambina è la giovane poliziotta Clara Roussel, appartenente al gruppo anticrimine capitanato da Cédric Berger. Clara è l’addetta alla documentazione degli atti d’indagine sui reati comuni, è considerata la “bibliotecaria investigativa” del distretto. L’indagine di Clara inizia con il prendere visione di tutto il materiale caricato su YouTube da Mélanie. E mentre passa intere nottate a guardare quei video che mostrano una apparente e perfetta quotidianità familiare visibile da chiunque, Clara inizia a convincersi che il mistero della scomparsa della piccola Kim probabilmente sta proprio dietro quella illusoria quotidianità...
La scrittrice Delphine De Vigan nel suo Tutto per i bambini affronta il tema attualissimo e ancora poco dibattuto dei baby influencer e della loro esposizione sulle piattaforme social. L’argomento è delicato e complesso, destinato a dividere l’opinione del pubblico: se da una parte c’è chi approva, dall’altra sono in molti a ritenere che questa forma di esposizione rappresenti un vero e proprio sfruttamento dell’immagine dei bambini che potrebbero incorrere in problematiche di vario genere dei quali non è possibile prevedere tutti i possibili scenari. Chi non si pone nessun problema etico o di tutela sono le multinazionali che, sin da subito, hanno mostrato nei confronti dei baby influencer un forte interesse e intuito un nuovo modo per far conoscere e vendere i propri prodotti. Tutto per i bambini è un thriller molto avvincente che oltre a inquietarci, scuote le nostre coscienze, ci costringe a interrogarci, come fa Clara, la poliziotta del romanzo, che si domanda chi è veramente Mélanie Claux: “Una vittima, un’aguzzina o semplicemente una donna che appartiene al suo tempo?“. Probabilmente, dopo aver letto questo thriller inizieremo ad avere una idea un po’ meno superficiale su questo tema e cominceremo a pensare come il capo della polizia del romanzo, Cedric Berger: “Mi preoccupavo soltanto che le mie figlie non guardassero su internet dei video porno. Ma dopo la tua nota Clara ora capisco meglio per quale motivo l’altro giorno al Carrefour la piccola abbia avuto un’autentica crisi isterica perché voleva certe figurine Disney appena uscite. E la sua improvvisa passione per gli Oreo”.