
Lia ha 13 anni e vive a Roma. La sua vita, negli anni scorsi, è stata sconvolta. È il 4 giugno del 1944, una data felice perché finalmente la città è stata liberata dalle truppe tedesche e lei, come altri ragazzi non vede l’ora di tornare ad una vita normale. A troppe cose la sua famiglia ha dovuto rinunciare a partire dal 1938: per prima cosa a sei anni lei - felice di studiare - è stata costretta a smettere di andare a scuola, uno dei tanti divieti imposti agli ebrei. Suo padre è stato licenziato dal lavoro, al fidanzato cattolico di sua cugina hanno negato il permesso di sposarla. Lia ha assistito alla caccia agli ebrei casa per casa, lei era tra quelle bambine fortunate che sono state nascoste in un collegio di suore e, mischiate alle altre, si sono salvate anche se hanno dovuto fingere di essere cattoliche, imparare altre preghiere e cambiare il cognome da Levi in Lenti. È stata fortunata anche perché i suoi genitori sono riusciti a salvarsi in qualche modo e adesso anche loro possono vivere questo momento felice e tornare alla loro casa tanto sognata negli anni della lontananza. Ma quello che Lia non si aspetta, quello che non ha messo in conto, sono le difficoltà che si sono presentate: la tanto sognata casa è solo un appartamento molto più piccolo di quanto la ragazzina ricordi, non c’è il gas né l’elettricità, tantomeno l’acqua corrente. Ricominciare non sarà facile, ma l’entusiasmo non manca di certo...
Lia Levi torna con un nuovo toccante romanzo per ragazzi e dopo Una bambina e basta, uscito per E/O nel 1994 e Una bambina e basta raccontata agli altri bambini e basta torna a raccontare la storia di una bambina che è cresciuta quel tanto da capire meglio cosa ha vissuto ma non troppo da perdere il suo sguardo poetico e sognante sul mondo. Un libro che racconta gli anni difficili di una storia comune che non deve per nessuna ragione esser dimenticata. Levi, che ha scritto tanti romanzi e si è battuta e si batte contro l’antisemitismo, lo fa anche in questa storia attraverso una testimonianza inedita dalla quale emerge un affresco veritiero dell’Italia del dopoguerra, in bilico tra il dolore, la fatica e la difficoltà della ricostruzione e la bellezza e la speranza di costruire un futuro migliore in un Paese libero finalmente dallo spettro della guerra. Un libro prezioso, un mattoncino colorato per costruire il muro di una memoria solida che deve difendere anche le generazioni più giovani dall’indifferenza e dal rischio dell’oblio.