
A Londra corre l’anno 1997. Steven Stelfox ha ventisette anni e lavora in un’etichetta discografica come talent scout. Viene cioè pagato profumatamente per ascoltare band e artisti e capire se questi possano avere qualche possibilità di farcela. Di norma, Steven sceglie correttamente una volta ogni dieci, ma poco importa: basta azzeccarne una ogni due anni per rimanere in carreggiata. E Steven deve assolutamente rimanere dov’è, ma guadagnando più soldi: la cocaina, le escort, le bevute e la ristrutturazione di casa non si pagano mica da sole. Nell’etichetta, a fianco di Stelfox lavorano Hastings e Waters, mentre Schneider è il loro capo. La posizione di quest’ultimo è però piuttosto traballante: è parecchio tempo che non imbocca un pezzo e si sta prendendo un grosso rischio con Rage, un artista drum’n’bass (un pazzo): lo ha coperto di soldi, anticipandogliene parecchi. Il problema? Dopo due mesi in studio, Rage non è stato ancora capace di tirare fuori una nota. Schneider conta di parlare con il suo pupillo al Midem (Marché International du Disque et de l’Edition Musicale) di Cannes; dal canto suo, Steven va in Costa Azzurra per bere, pippare e fare sesso: come lui, tutti i suoi colleghi. Il Midem è però anche l’occasione in cui Steven incontra il suo amico Rudi Gertschlinger, proprietario della Dmg (Dance Music Group), che ha sempre qualcosa di interessante da proporgli...
Uccidi i tuoi amici non avrebbe potuto essere ambientato in nessun luogo se non nell’Inghilterra (o meglio, Londra) di fine anni ’90. Non avrebbe potuto essere ambientato in nessun altro posto o momento perché questo romanzo trasuda britishness da tutte le pagine. Siamo in piena Britpop, nel mezzo del movimento che ha portato alla ribalta band come gli Oasis e i Blur (giusto per citare le due che hanno maggiormente segnato il decennio). Sotto i riflettori splendono inoltre nientepopodimeno le Spice Girls, che apriranno la strada ai gruppi femminili e alle cantanti pop che verranno dopo di loro. Radiohead e The Verve sono gli outsider. In questo mondo (fatto di cocaina, escort, bottiglie costose e viaggi improbabili) si muove Steven Stelfox, un ventisettenne alla deriva, che tenta di sopravvivere, con ogni mezzo possibile, in un’industria che fagocita tutto quello che le si para davanti. Il suo essere senza freni, la sua avidità, la ricerca perenne di un nemico da battere – tutti questi elementi rendono Stelfox (e di conseguenza l’intero romanzo) non troppo dissimile dal Bateman di American Pshyco, o dal Belfort di The Wolf of Wall Street. Scritto da John Niven, uno che la musica l’ha bazzicata per diverso tempo (è stato lui stesso un talent scout fino al 2002, lavorando in case discografiche quali London Records e Independiente), Uccidi i tuoi amici è un romanzo satirico che spara a zero sulla scena musicale britannica di fine anni ’90, travolgendo tutte le figure che trova sul suo cammino. Pubblicato nel Regno Unito nel 2008 (titolo originale Kill Your Friends), è stato definito dal sito web “WORD MAGAZINE” come il migliore romanzo britannico dopo Trainspotting. Francamente, non è faticoso dargli ragione.