
“Produrre mappe alternative e collettive significa mettere in discussione l’organigramma dell’ordinario, del consueto, del reale”. Partendo da una mappa cognitiva che viene ampliata dall’esperienza sensoriale si arriva alla mappa fisica, quella che permette all’essere umano di uscire di casa e non sentirsi fuori posto, o almeno di non dare l’impressione di esserlo. Ciò che interessa gli ufociclisti è creare percorsi nuovi, che nulla hanno a che vedere con gli spazi disciplinati delle città, i muri perimetrali, le zone interdette a carattere militare. Per affrontare tutto questo sono “armati di mappe conflittuali e racconti alternativi”. E il mezzo più adatto per compiere questi percorsi è la bicicletta. Gli ufociclisti si professano antifascisti, antispecisti, antisessisti e antirazzisti e sono consapevoli che la bicicletta ha bisogno di essere utilizzata in correlazione con una teoria critica “dello spazio in cui quest’ultimo, ovviamente, non sia qualcosa di già accertato”. L’impegno militante degli ufociclisti prevede le ricognizioni diurne, il cui scopo è proprio quello di elaborare delle mappe cartografiche, e quelle notturne, che si basano sul seguire le “ley-line” tracciate da oggetti volanti non identificati per cercare un contatto. Queste ricognizioni notturne avvengono in concomitanza con eventi astronomici importanti…
Come anticipato nella prefazione da Daniele Gambetta, questo è un manuale di “cartografia ufologica rivoluzionaria” e la città che fa modello a questa raccolta cartografica è Roma, i punti di incontro sono piazzale Appio o lo storico negozio COIN. I gruppi di ufociclisti sono aperti a tutti e la documentazione raccolta è pubblica, ma a questo proposito c’è da dire che il linguaggio tecnico del testo non è certo accessibile a chiunque. Ci sono molti termini specifici che pur spiegati qua e là o indicati con note a fine testo, tendono a far perdere il filo, qualche esempio: occultatore, totem d’incongruenza, UDA, ganeden, affordance attrattiva e così via, a mano a mano che si attraversa la città. Nel 2018 è stato pubblicato Ufociclismo. Atlante tattico ad uso del ciclista sensibile, che spiega i concetti di psicogeografia, Uda e ley-line e molti altri, una sorta di dizionario, il che rende i due volumi strettamente collegati. L’obiettivo degli ufociclisti è individuare una “UDA contattistica”, uno spazio in cui ci sia la possibilità di entrare in contatto con “biologie interessanti, provenienti da questo o da altri pianeti”. In un paragrafo del libro sottolineano come la loro natura sia molto diversa dagli ufologi di professione, che puntano a ricavare denaro dagli avvistamenti. Criticano anche il CUN (Centro Ufologico Nazionale), definito ente collaborazionista. Cobol Pongide è ufociclista, scrittore, musicista (il primo cd risale al 2009). Appassionato e ispirato dagli autori Stanislaw Lem, Philip K. Dick, Robert Heinlein, è intervenuto nel 2018 al convegno romano Mars Beyond Mars, e nel 2019 ha pubblicato il libro Marte oltre Marte, in cui affronta il tema del capitalismo multiplanetario. Nel volume Ufociclismo, inoltre, traspare una profonda conoscenza della città di Roma e altrettanto amore, sono presenti mappe, illustrazioni, fotografie e vari QR code, per seguire i passi di questo gruppo di esploratori che lottano contro il capitalismo e desiderano ridefinire il territorio in modo più empatico e sensibile. Per ogni dubbio o domanda, su http://www.cobolpongide.org trovate le risposte.