
Giave, 1992. Prima di cena, Claudio e Donata si dirigono verso le scuole dove è stato allestito il seggio per votare. Parcheggiano sotto un grande cartello pubblicitario, scendono dalla macchina e si approssimano alle strisce pedonali. Claudio si accorge di aver dimenticato i documenti e torna indietro. Donata, che nel frattempo aveva deciso di attraversare la strada, viene centrata in pieno da un’auto, che la fa schizzare in aria e poi sull’asfalto. Claudio non si è neppure accorto della botta. Viene trasportata al pronto soccorso. Quando il marito può rivederla, è su un letto con le sbarre argentate, profondamente addormentata. Durante la convalescenza, è Claudio a occuparsi dei nipoti e della casa. Donata, invece, dopo aver riflettuto sul loro rapporto, ritorna al tempo in cui trovò le lettere di Franco, l’uomo che aveva amato quando erano partigiani sulle montagne e che la società moralista del dopoguerra gli aveva sottratto. Donata lo convince a contattarlo, perché ora che sono tutti vecchi “raccontare una vita a chi non l’ha vissuta con te potrebbe essere un bel modo di andare avanti”. Tra loro le cose non cambieranno, perché si vogliono bene e hanno passato un’intera esistenza di felicità insieme...
Dopo il romanzo Partigiano Inverno (Nutrimenti, 2012), finalista al Premio Calvino, e la raccolta Racconti partigiani (Edizioni Biblioteca dell’Immagine, 2015), con Un altro candore Giacomo Verri ritorna al tempo della Resistenza. Claudio e Franco sono due partigiani che, tra le montagne, trovano lo spazio di amarsi apertamente. Tuttavia, terminata la guerra e costretti a far ritorno nella società civile, il loro amore è destinato a diventare un lontano ricordo che solo l’iniziativa di Donata, moglie di Claudio, riuscirà a riportare alla luce. Le chiacchierate telefoniche tra i due amanti sono l’occasione per delineare la vita di un uomo che, obbligato a rinunciare al vero amore, si costruisce un’esistenza comunque dignitosa. Oltre a Claudio, ci sono altri personaggi che entrano in scena: Sebastiano, che durante la guerra uccide un fascista e poi diventa marito di una prostituta; Cristina, componente della brigata partigiana e poi madre di Ada; Marco, giovane ragazzo che si prende cura di Bella, la sorella che ha perso lucidità mentale in seguito a un incidente. Le loro vite si intrecciano quasi fatalmente nella piccola cittadina di Giave e sotto quelle montagne che hanno fatto da sfondo al “primo tempo nella nostra vita dove tutto sembrava possibile”. Claudio ha capito l’importanza del “candore”, dell’essere sincero con se stesso e devoto ai propri sentimenti: era candido quando amava Franco, ha imparato a essere candido con la moglie Donata.