
Seduto dietro una specie di bancone rialzato, Miloud, il custode del liceo di Lyautey, sonnecchia nella guardiola quando una timida voce con un accento marcato lo sveglia. È il piccolo Mehdi Khatib, un bimbetto minuscolo con una valigetta marrone col manico bianco, che cerca di alzarsi sulle punte per guardarlo bene in faccia. Il custode consegna il ragazzo a Monsieur Lombard, il sorvegliante generale, un uomo un po’ in carne dai capelli radi, che gli pone alcune domande alle quali Mehdi risponde con poca convinzione. Il ragazzo ha vinto una borsa di studio grazie a Monsieur Bernard, il suo insegnante che ha smosso mari e monti per procurare al brillante fanciullo un futuro nel mondo moderno facendogli frequentare questo rinomato liceo francese di Casablanca. Ma Mehdi, che ha portato con sé due polli, viene da una realtà completamente diversa da quella culturale francese della fine degli anni Sessanta: ovvero da Beni Mellal, una località impervia delle montagne marocchine del Medio Atlante…