
Sirio Varisone è alto un metro e sessantasette e pesa novantuno chili; per tutti è Zucchero, ama suonare la tromba e la sua specialità è la matematica. Vive a Ceresole vicino a Torino, i suoi amici inseparabili sono Gas e Soda. Gas deve il suo soprannome alla malsana abitudine di trangugiare almeno tre litri di Coca-Cola al giorno, abitudine diventata vizio da quando i genitori lo hanno lasciato con la nonna Rinuccia dopo la loro partenza per l’Inghilterra in cerca di lavoro. Promettono un ritorno ogni sei mesi ma sono ormai passati diversi anni da allora. Gas come Zucchero può contare su una mole importante a differenza di Soda, praticamente filiforme, che deve il suo nomignolo alla “tonicità” della madre, un’americana bionda e bellissima dalle gambe forti, per la quale tutta Ceresole ha perso la testa quando si trasferirono dagli Stati Uniti. I tre amici, alla soglia della prima superiore, devono fare i conti con la spavalderia dei più grandi, le frecciatine dei più maleducati, la cattiveria di alcuni, la diffidenza di altri e la curiosità di tutti. Nella loro classe anche una ragazza taciturna dagli occhi gialli inquietanti, nascosti dietro gli occhiali, un “essere” strano che legge durante le lezioni libri di cui loro non hanno neanche sentito parlare e che per questi motivi si è meritata l'appellativo di Serpentessa. Tra compiti in classe, amicizie, cotte adolescenziali, talenti e risorse attraverseranno la fase più complessa della crescita...
L’amicizia è il vero motore del libro: che l’unione faccia la forza ce lo ricorda un vecchio adagio popolare, detto che sembra governare l’intero romanzo. Grazie al rispetto si riesce a comprendere e all’affetto reciproco a superare anche ostacoli che sembrano enormi. Zucchero e gli altri inseriti in “famiglie allargate”, o insolite, cercano di trovare una normalità che fatica a manifestarsi; normalità e armonia che riescono a creare nei forti legami che li uniscono. Il momento della crescita non è facile per nessuno ma è reso ancor più difficile dall’obesità o dalla magrezza o dall'eccentricità che ti rende “diverso”. Solo scoprendo il proprio talento, facendo forza sulla volontà di essere felici e di vivere appieno l’età delle scoperte è possibile passare attraverso le prove che la vita mette davanti ai giovani protagonisti. Un romanzo che con semplicità e senza pedanteria parla di amore e sesso, coesione e nepotismo, amicizia e isolamento, un libro che fa riflettere ma anche sognare e sorridere.
L’amicizia è il vero motore del libro: che l’unione faccia la forza ce lo ricorda un vecchio adagio popolare, detto che sembra governare l’intero romanzo. Grazie al rispetto si riesce a comprendere e all’affetto reciproco a superare anche ostacoli che sembrano enormi. Zucchero e gli altri inseriti in “famiglie allargate”, o insolite, cercano di trovare una normalità che fatica a manifestarsi; normalità e armonia che riescono a creare nei forti legami che li uniscono. Il momento della crescita non è facile per nessuno ma è reso ancor più difficile dall’obesità o dalla magrezza o dall'eccentricità che ti rende “diverso”. Solo scoprendo il proprio talento, facendo forza sulla volontà di essere felici e di vivere appieno l’età delle scoperte è possibile passare attraverso le prove che la vita mette davanti ai giovani protagonisti. Un romanzo che con semplicità e senza pedanteria parla di amore e sesso, coesione e nepotismo, amicizia e isolamento, un libro che fa riflettere ma anche sognare e sorridere.