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Un inafferrabile momento di felicità

Un inafferrabile momento di felicità

Tutti i romanzi di Isaac Bashevis Singer, figura tra le più intense e significative della Letteratura del XX secolo, costituiscono di fatto il rendiconto del bruciante riverbero della Shoah sulle esistenze umane dei superstiti. I personaggi che il lettore incontra in ognuno di essi, infatti, sono uomini e donne che, pur sopravvissuti a tale drammatica vicenda storica, recano al loro interno le ferite interiori del male che ha sconvolto il loro destino e li costringe a convivere con una condizione di angoscia che avvelena le loro viscere. Il morbo che li abita spoglia di ogni tinta consolatoria l’ambiente newyorkese nel quale essi sono riusciti in qualche maniera ad approdare e li sospinge in un vortice di passioni carnali che è tutto ciò che resta in loro della necessità di vivere. Tuttavia, con profonda amarezza, essi avvertono il moto incontrollato delle pulsioni erotiche condurre le loro esistenze in una dimensione priva di un punto certo dove poter consistere, mentre esse lo invocherebbero per sfuggire al doloroso spreco di emozioni e desideri a cui restano appese. E tutto quel che resta loro fra le mani non è che la spoglia morta delle proprie anime...

Sulla scia del trentesimo anniversario della morte di Isaac Bashevis Singer, grande romanziere polacco ma naturalizzato statunitense e ultimo importante autore di lingua yiddish, l’attenzione editoriale si è irrobustita, arricchendosi altresì del presente contributo critico uscito dall’editore Guerini e Associati. Ne è autrice Fiona Shelly Diwan, giornalista e saggista, studiosa e direttrice di organi di comunicazione della Comunità Ebraica di Milano, la quale mette in gioco le sue passioni e competenze in un saggio di forma agile e divulgativa, che ha nondimeno il merito indiscutibile di ricostruire il tratto unificante che caratterizza il campionario umano presente nelle sue opere in uno stimolante gioco di rimandi fitto di corrispondenze tra un passato tanto taciuto quanto ingombrante e un presente agitato dal magma ribollente degli impulsi nella sua fissità angosciata e depressa. La capacità di illuminare efficacemente le motivazioni che determinano il quadro narrativo rende il testo ancor più affascinante il talento e la figura di Singer e stimolano ad un rinnovato impatto con la lettura dei suoi romanzi. Quello la Diwan ci offre è, dunque, un libro illuminante che si legge con piacevolezza e curiosità, capace di coinvolgere il lettore dalla prima all’ultima pagina.