
Ha tre anni Remo Gaspari quando su una biciclettina gira per le strade di Gissi, sotto gli occhi vigili della zia. Una zingara si avvicina e insiste con la donna per poterle leggere il futuro scrutando le pieghe della mano: la zia si ritrae irridendo la zingara che però afferra la mano del piccolo Remo e sentenzia: “Diventerai ministro!”. La zia sorride e racconta tutto alla madre, nessuno infatti crede che quel bambino nato povero, madre casalinga e padre emigrato in America a cercare miglior fortuna, potrà mai fare qualcosa in più che seguire le orme paterne e diventare un buon sarto. Invece nel 1969 il giovane, diventato nel frattempo avvocato e sceso in politica nelle file della Democrazia Cristiana, è nominato Ministro dei Trasporti. Il padre intanto ha fatto fortuna sulla Fifth Avenue e la sua famiglia è diventata una delle più importanti non solo di Gissi, ma dell’intero Abruzzo. Remo dà la sua disponibilità allo Scudo Crociato e nel giro di un paio di decadi diventa una promessa della politica del dopo guerra, rimanendo sulla scena fino agli anni ’90, ricoprendo vari ministeri, fra i quali quello della Sanità, della Funzione Pubblica e della Protezione Civile, quest’ultimo per gestire la grande e tragica alluvione della Valtellina del 1987. Spavaldo, spregiudicato, calcolatore, implicato in vari scandali clientelari e impegnato in una continua competizione con l’altro abruzzese Lorenzo Natali. È una figura epica di feudatario contemporaneo, che sopravvive alla povertà, agli infarti, alle disgrazie ed a tutti i mali della Prima Repubblica. Un’eminenza grigia che compare anche nella corrispondenza fra Aldo Moro e Benigno Zaccagnini, come uomo da mettere al corrente. Un eroe o un furfante? Sicuramente una figura politica tanto forte quanto controversa...
Il saggio biografia di Mauro Orletti è pregevole per struttura, documentazione e stile narrativo: fonde la campanilistica origine abruzzese che accomuna Orletti (di Chieti), a Gaspari (di Gissi, sempre in provincia di Chieti), cifra comune a tutta la narrazione, con riferimenti letterari a Ignazio Silone e Salvatore Quasimodo, squarci d’insieme della vita politica italiana e rapide quanto incisive biografie di altri uomini politici di primissimo piano, o anche semplici comparse. Lo sviluppo narrativo mescola sapientemente più dimensioni intersecando le esperienze autobiografiche con la storia locale, italiana e internazionale, contribuendo a rendere il racconto un godibile caleidoscopio di informazioni di piccola e grande storia. Un saggio-romanzo costruito su più piani che si richiamano, aprendosi e chiudendosi senza soluzione di continuità, a volte con eccessiva disinvoltura, tale da richiedere a volte qualche sforzo al lettore che rischia di perdersi se non riposizionato sulla retta via. Ogni fatto, ogni oggetto, ogni pensiero, ogni allusione richiama un altro fatto, un altro oggetto, un altro pensiero. La storia di Gaspari è allo stesso tempo una storia esemplare ed una storia particolare, individuale. Bel libro, per contenuti chiari e struttura narrativa accattivante.