
Agrabah si risveglia verso sera, quando il caldo permette alle persone di uscire in strada. Ma la vita notturna non è esuberante e chiassosa ovunque: c′è una zona della città dove le vie rimangono in silenzio, buie tra gli scheletri delle case, da cui l′intonaco si stacca a pezzi. È il Quartiere degli Straccioni, dove vivono i miserabili, i mendicanti, tutti gli sventurati a cui nessuno offrirebbe mai un lavoro onesto. Aladdin abita qui e fa ciò che fanno tutti: ruba per non morire di fame. Una sera, quando il calore del sole inizia a concedere tregua e la folla invade il mercato , Aladdin vede tra la gente una ragazza bellissima, con un enorme smeraldo come diadema. Deve essere molto ricca e poco esperta del mondo, perché un equivoco dovuto alla sua ingenuità la espone presto al pericolo: uno Straccione, che Aladdin conosce di vista, passa davanti alla ragazza e le rivolge una supplica. Lei prende una mela dalla bancarella più vicina e la offre al ragazzo, senza preoccuparsi di pagare per totale inesperienza. Toccherà ad Aladdin salvarla dalle ire del mercante, con una romantica fuga sui tetti delle case. Ma chi è questa ragazza cui anche le guardie danno la caccia? Come mai si rattrista della sorte dei senzatetto, invece di ignorarli come fanno di solito le persone come lei? Forse perché, anche se la sua gabbia è diversa da quella che conoscono gli Straccioni, sa che cosa significa vivere in trappola.
Se Aladdin - celebre film di animazione che inaugurò nel 1992 l′era moderna dei film Disney – è la rivisitazione di Aladino e la lampada meravigliosa de Le mille e una notte, questo romanzo è a sua volta una rilettura di Aladdin, che con il film condivide l′inconfondibile impronta disneyana, ma non la trama. Inserito nella collana A twisted tale, una serie di storie “what if” che Giunti ha portato in Italia dagli Stati Uniti, questo libro ci racconta che cosa sarebbe accaduto se Aladdin non si fosse impossessato della lampada, quindi se il Genio non fosse stato al suo servizio. Jafar, il terribile Visir, diventa Sultano di Agrabah e tocca a Jasmine e Aladdin, alla guida dei ribelli, impedire che tutto sia perduto. Il gioco narrativo sposta gli accenti della narrazione, pur mantenendo il ritmo veloce e l′ironia. Considerata la natura dell′operazione (che espone al facile rischio che si sollevi la domanda “Ce n′era davvero bisogno?”) il romanzo funziona e risponde bene alle aspettative avventurose promosse dalla copertina. Piacerà a chi conosce la storia originale (o rivisitata) e abbia voglia di rileggerla in una nuova chiave, a chi ama l′avventura, le corse sui tetti e gli eroi insoliti. Dai 10 anni.