
“Nasciamo e da bambini ci insegnano che la famiglia è quel nucleo composto da figli e genitori e che ognuno di noi deve essere in grado di concepire per completare il cerchio della vita. Bene, peccato che nessuno ci dica che non sempre questo si può avverare perché, come nel mio caso, una rara sindrome [...] è in grado di distruggere ogni sogno che ti sei costruita. Nessuno ti mette al corrente sulle possibili modalità che esistono per diventare genitori perché diamo per scontato che questo avvenga biologicamente”. A 14 anni, con le prime mestruazioni non ancora arrivate, Chiara inizia una serie di visite che la portano a sentirsi una cavia da laboratorio. Dopo ben due anni di esami ed attese estenuanti la diagnosi: sindrome di Rokitansky, che lascia incredula e affranta lei e la famiglia. Segue un periodo in cui si sente spaventata, sola e non riesce a confidarsi nemmeno con Francesca, l’amica di una vita; determinata a tornare alla normalità Chiara decide di andare da una psicologa e, preso coscienza di quanto accaduto, trova infine conforto nel raccontare tutto all’amica. Ciò però non le toglie la rabbia e tristezza di essere una donna a metà e decide quindi di effettuare l’intervento chirurgico che può restituirle la sessualità. È in questo frangente, diciannovenne ricoverata all’ospedale di Verona per l’intervento, che Chiara per la prima volta nella sua vita realizza di non essere l’unica: con lei tante ragazze Roki di diverse età, tutte con la propria storia da raccontare. Dopo il duro periodo di convalescenza approfondisce la conoscenza con un amico delle sorelle, si fidanza con lui e dopo appena un anno si sposa; per la prima volta in vita sua si sente amata, si sente donna...
Chiara Allegri è un’infermiera livornese affetta dalla sindrome di Rokitansky, una malattia rara in cui l’apparato genitale interno si sviluppa in maniera non corretta impedendo a chi ne è affetto di poter avere rapporti sessuali e quindi anche figli. Una mamma speciale è il suo romanzo di esordio, scritto non solo per parlare della malattia e del doloroso intervento che può consentire ad una ragazza Roki di riacquistare almeno la sessualità ma anche per raccontare l’iter legale per l’adozione. Obiettivo di questo romanzo è arrivare a più persone possibili; l’autrice ritiene molto importante parlare di questa sindrome per far capire alle ragazze a cui viene diagnosticata che non c’è niente di sbagliato in loro e che anche se il loro percorso sarà molto doloroso - sia a livello fisico che psicologico - ci saranno delle “sorelle Roky” pronte a sopportarle e supportarle in ogni momento. Con uno stile semplice e tanto sentimento Chiara porta per mano il lettore all’interno della sua vita, lo rende partecipe del suo difficile percorso ma non manca di mandare un messaggio positivo: l’amore vince sulla sofferenza e sulle difficoltà, basta soltanto crederci e non smettere mai di lottare con coraggio, perseveranza e determinazione. Con lei percorriamo i momenti bui della sua vita (il periodo adolescenziale post-diagnosi, il decorso post-operatorio, il naufragio del primo matrimonio, la perdita della madre) ma anche il lento percorso di rinascita che passa attraverso l’incontro con Roberto sua anima gemella, la laurea in infermieristica, il secondo matrimonio ed il desiderio di avere un figlio che lei e il marito decidono di coronare intraprendendo il lungo percorso dell’adozione che li porterà all’incontro con Alexandra, una splendida bambina che completerà la loro famiglia. Un racconto che è un flusso di coscienza per narrare le gioie ed i dolori di una vita vera, che nella sua semplicità e assenza di giri di parole può portare conforto e speranza a chi ha paura di non farcela, a chi cerca il coraggio e la forza per affrontare la vita, a chi combatte contro una malattia rara che lo fa sentire diverso, a chi non può avere figli biologici ed è spaventato dalla potenziale scelta di un percorso di adozione.