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Una serie di sfortunati eventi - Il carosello carnivoro

Il carosello carnivoro. Una serie di sfortunati eventi Vol. 9

I fratelli Baudelaire hanno sempre fatto di tutto pur di stare a debita distanza dalla loro nemesi, il perfido Conte Olaf, eppure ora gli sono più vicini di quanto mai sia capitato. I tre bambini sono nel bagagliaio della sua macchina ed è grazie a questo passaggio clandestino che riescono a raggiungere il Carosello Caligari. Si tratta di una sorta di circo che ospita fenomeni da baraccone: Olaf è lì per incontrare Madame Lulu, che riesce a prevedere il futuro grazie a una magica sfera di cristallo. I tre orfani, prima di uscire dal loro nascondiglio, cercano minuziosamente alcuni travestimenti per potersi camuffare in mezzo agli altri freaks circensi. Il risultato è la creazione di una persona a due teste, composta rispettivamente da Klaus e Violet, e uno spettacolare travestimento da bebè lupo da parte di Sunny, che indossa una barba finta. Si presentano, quindi, al cospetto della stessa Madame Lulu, che è talmente entusiasta delle loro stranezze da assumerli immediatamente. È grazie a questo stratagemma che i tre fratelli faranno la conoscenza di alcuni “colleghi”: sono tutti diversi, ma caratterizzati da una stranezza per cui vengono pubblicamente umiliati durante le loro esibizioni. Tra leoni affamati, travestimenti raffazzonati e piani malvagi, i tre bambini tentano di farsi strada in un mondo bizzarro e, soprattutto, di non farsi beccare dal loro acerrimo nemico…

Come era già successo nel corso del libro precedente della saga, anche in questo caso le avventure dei Baudelaire non risultano essere particolarmente incisive, nonostante tutto. In quel “nonostante” ci sono veramente tanti elementi, come l’ennesimo cambio di setting, la comparsa di nuovi personaggi che sono strani per definizione e l’estrema vicinanza ad Olaf, completamente ignaro di tutto. Arrivati al nono libro, la serie mostra dei pattern che si ripetono, ma che fanno più fatica a risultare divertenti, soprattutto per un pubblico di età adulta. Persino l’ironia pungente marchio di fabbrica nello stile dell’autore sembra aver perso vigore, generando come risultato un nono volume non così indimenticabile, a differenza dei primissimi capitoli della serie. È apprezzabile l’idea di parlare di stranezze e diversità, in particolar modo se si pensa che il pubblico di riferimento di questi romanzi sono i bambini. Tuttavia, una tematica attuale non basta per salvare una serie di disavventure che, arrivate a questo punto, tendono a ripetersi senza troppa originalità.