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Una stanza tutta per sé – Dove scrivono i grandi scrittori

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Gli autori: figure mitologiche con il dono di dare vita alle parole disegnate con l’inchiostro delle loro penne o, i più moderni, con i tac tac delle loro dita sulla tastiera. Li immaginiamo in pomeriggi eterni, avvolti da una coltre di fumo ed inebriati dall’alcol o da chissà cos’altro. Ce li figuriamo sempre di umore altalenante, con pochi amici con i quali intrattengono conversazioni serali animate, destinate a concludersi sempre in camera da letto o… in una valle di lacrime. I sopracitati finali di queste serate hanno tutti un denominatore comune: l’inebriamento pomeridiano non ha fatto altro che aumentare. In alcuni casi si tratta di meri stereotipi. In altri, è solo la punta dell’iceberg. A prescindere da quale strada decidano di percorrere, il cammino verso il quale sono diretti è un El Dorado ricco del tesoro che tutti bramano: l’ispirazione. Senza di essa, l’autore è solo uno scrivano; il poeta, solo un allucinato. Gli espedienti utilizzati per assicurarsi sempre un po’ di questa preziosa risorsa sono spettacolari. Isabel Allende, nella sua casetta in giardino adibita a studio di scrittura, fabbrica bracciali e collane di perline quando le parole faticano ad uscire. Il trucco delle sorelle Brontë era quello di scrivere tutte e tre insieme, sul tavolo della cucina, e leggere per le altre ciò che avevano immaginato. Margaret Atwood, invece, rinnega i tavoli. Se sente il bisogno di essere ispirata, prende un aereo e ammira il paesaggio dal finestrino, riempiendo block notes di appunti che poi batterà a macchina… ovviamente, il tutto sorseggiando un numero illimitato di caffè! Tanto caffè, esatto, ma mai quanto Balzac che arrivava a berne anche 50 tazzine al giorno per non assopirsi durante le ore per lui più produttive: quelle notturne. Queste e tante altre curiosità vengono soddisfatte tra le pagine di Alex Johnson, illustrate James Oses. Pensiamo di averli capiti e poi se ne saltano fuori con stanze improbabili e convinzioni scaramantiche. Che specie singolare quella degli scrittori…

Alex Johnson, prima di essere un autore, è un appassionato di libri. Lo dimostrano i suoi titoli Bookshelf. Libreria d'autore e Biblioteche insolite, tutti pubblicati da L’Ippocampo. Una stanza tutta per sé. Dove scrivono i grandi scrittori è anch’esso un tributo al magnifico mondo dei libri e, specialmente, a chi li mette al mondo. Ad arricchire l’opera sono le illustrazioni di James Oses, le quali riproducono con toni vivaci e tratti fanciulleschi le stanze e gli oggetti dei più celebri autori. Tra questi Jane Austen, le sorelle Brontë, Agatha Christie, Paolo Cognetti, Ernest Hemingway, Margaret Mitchell, D. H. Lawrence, Haruki Murakami, Marcel Proust, J.K. Rowling, Virginia Woolf e Sylvia Plath - sono solo alcuni. Le illustrazioni sembrano essere fatte di fretta, con i pennarelli e gli acquerelli abbandonati sulla scrivania, mentre, appunto, si attende l’ispirazione. I dettagli, tuttavia, sono spettacolari. Tutto ciò che viene descritto trova il suo spazio nell’immagine, permettendo al lettore di entrare, senza aver bussato, nella stanza. Il titolo dell’opera fa chiaro riferimento a Virginia Woolf. Il suo concetto del fatto che ogni donna, per scrivere, necessitasse di una stanza tutta per sé, viene esteso all’intero genere degli scrittori, tralasciandone il genere. Ciò che Virginia Woolf, e successivamente Alex Johnson, intendono per stanza ha poco a che vedere con il mero significato di spazio delimitato da quattro mura. Essa è uno spazio che ogni autore può usare per sé stesso, per raccogliersi nella sua intimità, per atterrare in un mondo parallelo che non deve essere disturbato da quello reale. Può trattarsi di uno studio, di una biblioteca, di un bar, della cima di un albero o della vetta di una montagna. In molti casi, tutto fuorché una vera stanza. Il volume illustrato è un vero guilty pleasure per chi ama la letteratura: un intrico di gossip, curiosità e aneddoti sulle penne più influenti della storia, passate e presenti. Ogni lettore merita una copia di questo volume. Una copia tutta per sé.