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Una stella in campo

Una stella in campo

Giovanni viene al mondo nel 1932 in una famiglia ebrea romana, i Di Veroli. Una famiglia come ce ne sono tante a Roma. I Di Veroli, dal lato del capofamiglia Prospero, vantano una romanità molto antica, di almeno sette generazioni, mentre mamma Renata (anche lei curiosamente di cognome fa Di Veroli) ha le sue radici a Velletri. Nello spazio di nove anni, dal 1930 al 1939, nascono cinque figli. Per Giovanni, chiamato da tutti Ciccio, il calcio rappresenta fin da subito una parte preponderante della vita. Passa tutto il tempo a calciare un pallone, in via del Portico d’Ottavia, il cuore pulsante del Ghetto. Negli anni Trenta gli ebrei romani sono circa dodicimila e Roma è la città con la più alta presenza ebraica in Italia. Trasferimento quindi della famiglia a Milano, dato che il lavoro di “urtista” (ossia il venditore ambulante di souvenir sacri) di Prospero non riesce più a sostentare la famiglia. Intanto nel 1938 vengono promulgate le leggi razziali, che hanno un impatto devastante sulla vita degli ebrei italiani, in particolar modo i bambini. Il piccolo Ciccio aiuta il padre nel suo negozio. E poi ancora l’entrata in guerra dell’Italia e il rischio di una possibile deportazione nei campi di sterminio. Ma per Giovanni Di Veroli il destino ha in serbo un futuro diverso, un futuro luminoso che lo porterà a diventare l’unico calciatore ebreo romano ad avere giocato in serie A in una delle squadre della capitale...

Paolo Poponessi è un dirigente d’azienda e consulente di marketing che collabora con varie testate e quotidiani come giornalista pubblicista e da sempre ha riservato grande attenzione nelle ricerche sull’Italia ebraica, dalle origini fino alle persecuzioni razziali dell’ultimo conflitto mondiale. Roberto Di Veroli è invece un imprenditore e appassionato cultore delle memorie della sua famiglia e in particolare della vita, non solo sportiva, del padre, Giovanni Di Veroli. Dagli sforzi di entrambi è nata quest’ottima biografia di un personaggio non molto conosciuto, che meriterebbe invece la giusta ribalta. Giovanni Di Veroli detiene ancora il primato di unico calciatore ebreo romano ad aver militato in serie A in una delle squadre di Roma, vincendo anche, con la maglia della Lazio, la Coppa Italia nel 1958. Nel corso della sua vita ha avuto poi modo di vivere gli snodi più importanti della storia italiana e mondiale del Novecento. È anche sfuggito alla retata nel Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943 e ha assistito come testimone non combattente alla Guerra dei Sei Giorni del 1967. Una figura che suscita molto interesse ancora oggi, sia negli appassionati di calcio e di sport in generale sia negli amanti della storia. A corredo del volume delle fotografie tratte dall’archivio della famiglia Di Veroli e alcuni spettacolari scatti fatti da Giovanni sul fronte del conflitto arabo-israeliano.