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Una vita nuova

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Appena Paolo entra in casa, il figlio Tommaso gli va incontro. Paolo vorrebbe prenderlo in braccio, lanciarlo sul divano e giocare con lui alla lotta. Poi però pensa ad Alice, sua moglie, a tutte le volte che lei gli dice di non agitare il piccolo - perché poi tocca a lei addormentarlo e impiega un secolo - e si trattiene. Probabilmente ad Alice pesa il fatto di dover interpretare la parte del genitore autoritario, mentre Paolo ha il ruolo del supereroe con cui il piccolo Tommaso può scherzare e fare tutto, pure saltare sui divani. Tommaso è spesso motivo di discussione tra lui ed Alice e si va ad aggiungere alle altre cause della crisi di coppia che i due stanno attraversando. Dopo cena, mentre la moglie carica la lavastoviglie, Paolo le comunica che il giorno successivo il suo amico di sempre Andrea passerà per fare colazione insieme a loro. Non se la sente di spiegare la vera ragione per cui Andrea gli ha chiesto il permesso di presentarsi a casa loro così di buon’ora - proprio lui, che da giovane ha temuto in almeno un’occasione di mettere incinta la ragazza del momento, sta avendo difficoltà ad avere un figlio insieme alla compagna e deve sottoporsi a un esame dello sperma - e glissa elegantemente. Alice, d’altra parte, lo informa che presto andrà qualche giorno dai suoi, insieme al figlio, che ovviamente perderà la scuola. Vivere un matrimonio in crisi è anche questo: ogni cosa diviene teatro di trattative ed estenuanti baratti. Quando, più tardi, Paolo va a letto, Alice già dorme. L’uomo la osserva e si chiede chi sia in realtà quella figura che gli giace accanto e quali siano i sentimenti che prova per lei. È tutto piuttosto complicato…

Paternità, amicizia ed equilibri instabili da ricostruire. Sono questi i temi principali del nuovo romanzo di Fabio Volo - nom de plume scelto da Fabio Luigi Bonetti, conduttore radiofonico e televisivo, sceneggiatore, doppiatore, attore e scrittore bergamasco e bresciano d’adozione -, la storia on the road di un uomo di mezza età, e dell’amico di sempre, che realizza sia arrivato il momento di riconsiderare i propri valori, pena il rischio di inaridirsi del tutto. Una storia comune, quindi, raccontata da un punto di vista altrettanto comune. D’altra parte, si sa che una delle abilità di Volo – che piaccia o meno – è la sua tendenza a raccontare sempre il quotidiano ed anche questa volta quella che viene presentata è una storia semplice, nella quale si può immedesimare la maggior parte dei lettori. Irriverente ma sempre politically correct, l’autore racconta la profonda crisi coniugale tra il protagonista Paolo e la moglie, crisi che Paolo non vuole affrontare perché, eterno Peter Pan, è convinto che solo se “nomini una cosa la fai diventare reale, ingombrante”. L’amicizia con Andrea - compagno di viaggio verso un Salento nel quale, attraverso l’acquisto di una vecchia Fiat 850 spider, Paolo spera di riallacciare vecchi rapporti ormai consumati - fa da contrappunto alla crisi matrimoniale e permette al protagonista di guardarsi dentro, in modo scanzonato ma onesto, e ritrovare in qualche modo la spensieratezza di un periodo della vita che non c’è più. E poi c’è la figura, invisibile ma fondamentale, del padre di Paolo, con il quale il rapporto si è sfaldato da troppo tempo. È necessario ricucire i lembi di una comunicazione stanca e priva di profondità, occorre dare un lieto fine alla relazione tra i due, occorre ritrovarsi per riuscire davvero a voltare pagina e a camminare su un sentiero diverso, quello che conduce verso una vita nuova, appunto. Dietro un registro linguistico colloquiale e confidenziale, oltre la presenza dei soliti cliché che da sempre caratterizzano gli scritti di Volo, al di là del livello più superficiale e un po’ furbacchione di scrittura, è possibile cogliere l’intensità dei sentimenti raccontati e la delicatezza con cui l’autore cerca di dare voce ai pensieri più profondi di ciascuno. Tra le righe, e in alcuni passaggi in particolare, si annidano le domande e le incertezze che caratterizzano la vita di ognuno, insieme alla consapevolezza che, a volte, per trovare le risposte giuste e capire quel che davvero conti nella vita, è sufficiente allontanarsi dai problemi e dalle liti e impegnarsi in un dialogo onesto e profondo con se stessi.