
Maria è una ragazza brasiliana che deve fare i conti con la sete di sogni, rivincite, affermazione e la piccola realtà della cittadina sperduta in cui vive che, a mano a mano, anziché condurla alla realizzazione di sé diventa una gabbia. L’unica via di fuga per conseguire i propri sogni è sperare nell’arrivo di un “principe azzurro” che venga a prenderla e portarla via. Così Maria ama, si illude, disillude finché la sua sensibilità non viene ferita al punto che, dopo aver tanto anelato una storia d’amore, ripiega su sé stessa, sulla propria fede religiosa e sull’obiettivo di andare via, avere successo e tornare in paese per rendere orgogliosi i suoi. Quel momento sembra arrivare quando, dopo la primissima vacanza pagata a proprie spese a Rio de Janeiro, viene avvicinata da un uomo che, colpito dalla sua bellezza, le si propone come agente, promettendole di farla diventare ricca in Europa se lavorerà con lui. Inizia così il viaggio di Maria. Prende quell’aereo, nonostante il presentimento di imboccare la strada sbagliata, e dal momento in cui atterra inizia il compromesso con la sua anima, un’anima in ostaggio della sua ingenuità, della sua voglia di riscatto e delle ombre del mondo…
Paulo Coelho con questo romanzo riesce a coordinare il tema a lui caro della fede e quello del sesso, a cui Undici minuti è principalmente dedicato. Le vicende di Maria, che piena di sogni e speranze si affaccia al mondo, diventano la chiave per trattare qualcosa di più profondo, che ha a che fare con l’accesso alla conoscenza di sé stessi attraverso un viaggio tra luci e ombre. Maria diventa una prostituta, esercita questa professione ingenuamente all’inizio e consapevolmente alla fine. Matura nel corso del romanzo e mai si arriva al punto di compatirla, semmai riusciamo a comprenderla. Tuttavia, l’amore, che l’ha delusa, ferita tanto da farle spegnere l’interruttore dei sentimenti, riesce anche a riscattarla, a riportarla sulla strada della salvezza. L’anima, compromessa, si redime proprio grazie all’incontro di un’altra anima affine e quando ci si riconosce nelle tenebre non si può far altro che ritrovare la luce insieme. È un romanzo che emoziona e seduce per l’intensità della storia, che, pur essendo in gran parte narrata in terza persona, si snoda anche attraverso riflessioni che la protagonista affida alle pagine del suo diario, espediente che ci rende partecipi delle sue confidenze. Il romanzo è frutto di una storia vera in cui si è imbattuto l’autore. Era il 1999 quando Coelho a Mantova ricevette un manoscritto, un’autobiografia di una prostituta brasiliana, che decise di incontrare a Zurigo l’anno successivo. La donna, accettando l’invito, lo portò proprio nel quartiere svizzero a luci rosse a cui si accenna nel romanzo, e lì Coelho - che, colto alla sprovvista, si trovò a trascorrere il pomeriggio tra autografi, dediche e ricezione di manoscritti da altre prostitute brasiliane - venne catturato da una ragazza in particolare. Un incontro di cui Coelho ci ha reso partecipi, perché la storia di quella ragazza è diventata proprio la trama di Undici minuti.