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Venezia è un pesce

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Una sogliola. Un’orata. Venezia guizza nel mare da sempre. Un giorno ha scelto di fermarsi in una delle più tranquille insenature a Nord del Mediterraneo: “sulla cartina geografica, il lungo ponte di quattro chilometri che la collega alla terraferma assomiglia a una lenza”. A Venezia è facile perdersi, anzi: bisogna perdersi! “Venezia è un nessunodromo, un circuito inventato perché ciascuno possa disfarsi della sua identità”, perché: “Smarrirsi è l’unico posto in cui valga la pena di andare”. Basta lasciar fare al proprio corpo, lasciarlo andare alla città, pezzo per pezzo: piedi, gambe, cuore… smontarsi per ritrovarsi, per ritrovare la magia di Venezia e specchiarsi in essa, sentirsene parte, anche se da turisti. Perché Venezia lascia spazio a tutto e tutti, si fa casa e culla, come le sue gondole. Si appropria subito di ciò che, solo un attimo prima, le era completamente estraneo. Le sue strade sono lastricate di “maségni”, una pietra vulcanica del padovano. I listelli bianchi delle scale o delle rive arrivano dall’Istria. “Quasi tutto ciò che vedi a Venezia viene da qualche altra parte, è stato importato o trafficato, se non razziato”. È una città straordinaria, nata dal magico assemblaggio di tanti pezzi di puzzle diversi. Non ha quartieri, ma “sestieri”: Santa Croce, Cannaregio, Dorsoduro, San Polo, San Marco e Castello. In essi i numeri civici non ricominciano mai a ogni nuova strada, ma continuano per tutto il sestiere. Venezia è la città dell’introspezione, delle infinite declinazioni del sé…

Tiziano Scarpa – vincitore del Premio Strega 2009 col suo Stabat Mater – romanziere, drammaturgo, poeta… ci propone, con questa nuova edizione di Venezia è un pesce (già pubblicato in una prima versione nel 1998), un racconto accorato, singolare, vero e sentito della sua città. Ce ne svela i segreti a partire dalle nostre parti del corpo, quelle dei turisti che, ignari della sua reale magia, arrivano lì carichi di aspettative, ma inconsci della vera natura intima della città. Venezia è la più esigente e gelosa delle amanti: reclama attenzioni univoche, sguardi assoluti… ti prende il cuore in ogni suo pezzo e la sua sensuale bellezza ti sfianca. È la città in cui le vere maschere sono i volti dei veneziani, il cui profilo pubblico finisce per coincidere con quello privato: Venezia è una grande famiglia. Eppure, come in tutti i grandi amori che si rispettino, Scarpa non elogia solo la sua città amata e amante, ma ne coglie anche – con un sorriso più o meno amorevole – le falle, i difetti, gli affanni. E la ama anche per questi. Una guida in prosa insolita, un percorso alternativo, originale, che ci svela Venezia, le sue grazie e le sue disgrazie: questo (e molto altro) è Venezia è un pesce. Un guardare nuovo, un sentire diverso – quasi giovane – eppure con gli occhi d’un amante di vecchia data che di lei sa tutto e prova a svelarlo a chi ancora non la conosce, o a chi crede – s’illude – di conoscerla.