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Vento dell’ovest

Il 17 febbraio 1491 è martedì grasso e a Oakham, un piccolo villaggio del Somerset, il parroco John Reve non dorme, come suo solito, il sonno degli angeli. Quella notte si è addormentato nel suo rozzo confessionale e dalla grata una voce concitata lo sveglia. È Herry Carter, lo ha cercato a casa e ora lo trova in chiesa. C’è un uomo annegato nel fiume giù a West Fields, impigliato in un tronco. Bisogna dargli l’estrema unzione. Così, spronato da Herry, il parroco si rassetta la tonaca e prende l’ampolla dell’olio santo. È l’alba e soffia un vento forte da oriente. Per fare prima, corrono per un miglio seguendo il sentiero che taglia la marcita in diagonale. Acqua nei piedi e acqua nel cielo, pecore dal vello bagnato, armenti che arrancano sul pendio in cerca di erba non sommersa e cavalli con le zampe nella palude e il muso contro i fianchi del vicino. Tutto è acqua a Oakham, il fiume divide a metà il villaggio e non ci sono ponti. Solo il vento è asciutto e gelido, è la speranza che i giorni di pioggia stiano per finire. Quando i due uomini sono al fiume, Harry raggiunge il punto preciso dove c’è la sua ascia piantata come segnale: ma il corpo non c’è più, forse trascinato via dalla corrente. Carter scende nel fiume e poco più a valle trova appesa a dei giunchi una camicia che subito consegna al parroco. Reve la prende, è una camicia verde brillante, di ottimo lino, non è la camicia di un uomo del villaggio, quelle sono di lana scadente. Solo a Thomas Newman può appartenere, uomo facoltoso e possidente, che pochi giorni prima ha stanziato una bella somma per la ricostruzione del ponte, che avrebbe facilitato molto la vita e i commerci di Oakham. Newman è esperto e difficilmente sarebbe annegato, quindi chi lo ha ucciso?. Con questo interrogativo il parroco torna in chiesa, commosso al pensiero del suo amico morto…

Samantha Harvey, insegnante di scrittura creativa, sa come rendere piacevole la lettura e ci consegna questo giallo ambientato nell’Inghilterra medievale. Riesce ad andare oltre l’indagine, mostrando un affresco, ricco di atmosfera, della vita di questo villaggio. Il libro inizia dal quarto giorno e torna indietro, fino al primo, quando il lettore capisce cos’è successo e perché è successo. Thomas Newman è un uomo decisamente importante per molte persone del villaggio, osannato da alcuni, in particolar modo da molte donne e per gli stessi motivi scomodo ad altri. Vuole finanziare la costruzione di un ponte che avrebbe portato al villaggio di Oakham opportunità di commercio, per farlo uscire dallo stato di povertà e isolamento in cui si trova. Newman è un uomo attivo e capace, che però nasconde un profondo segreto dentro di lui e che il prete del villaggio John Reve conosce. La descrizione dei personaggi è approfondita e fa conoscere al lettore le persone che popolano quel misero villaggio che il fango ricopre, la pioggia affoga e che il fiume isola. Appaiono decisamente strani, soggiogati tra superstizioni, peccato, religione e comunque tutti con un segreto da nascondere: il violento Oliver Townshend, Sarah Spenser che si accusa dell’omicidio o Tunley, il seduttore abile nell’uso del veleno. Thomas Newman lascia molti terreni che stuzzicano l’avidità dei monaci del villaggio vicino. Bieca è figura del vicario episcopale, giunto per risolvere il mistero a tutti i costi, per farsi bello agli occhi dell’arcidiacono. Userà ogni mezzo come una sorta di Inquisizione, vivendo nella lussuosa casa di Newman, spiando ogni mossa del parroco Reve, confessioni comprese. La scena dove si svolge l’azione potrebbe sembrare un po’ angusta, perfino ripetitiva: confessionale, chiesa, canonica, villaggio, ma questo serve a capire quanto in un piccolo paese e nei suoi abitanti i sentimenti vengano amplificati, come se quello fosse il centro del mondo. È la voce narrante del parroco, che, come in un diario, racconta sensazioni e fatti delle anime inquiete cui deve prendersi cura. Trovatosi solo dopo il matrimonio della sua amata sorella Annie, andata a vivere a Bourne, fa fatica ad accogliere le confessioni dei parrocchiani e a non avere nessuna persona fidata con cui parlare. Anche la sua coscienza è messa in gioco e la sua stessa fede in Dio e come tutti gli altri attende l’arrivo salvifico del ventum ab occidente.