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Vento rosso

Vento rosso

Fine anni ’30. È una notte buia e ventosa, in California. Soffia uno di quei Santa Ana torridi e secchi che ti fanno saltare i nervi. “In notti come queste ogni bevuta finisce in una scazzottata. Mogliettine mansuete passano il dito sul filo dei coltelli da cucina (…). Può succedere di tutto”. L’investigatore privato John Dalmas sta facendosi una birra in un locale nuovo, che ha aperto una settimana prima proprio dall’altra parte della strada dove abita Dalmas. In quei giorni il locale è stato sempre quasi deserto e lo è anche stasera. Dietro il bancone c’è il proprietario, un ragazzo poco sopra la ventina che ha “l’aria di non aver toccato un goccio in vita sua”. Oltre a Dalmas c’è solo un altro cliente, un ubriacone seduto su uno sgabello e poggiato al bancone, che dà le spalle alla porta. Fuori il vento caldo ulula. D’un tratto un’automobile si ferma davanti al locale: pochi istanti dopo entra un tizio distinto che pare andare piuttosto di fretta. Il pezzo d’uomo chiede con voce nervosa al ragazzo dietro al bancone se ha visto una ragazza “alta, carina, capelli castani, con una giacca fantasia a bolero su un abito blu di crespo di seta”. Il ragazzo risponde di no e l’uomo ordina uno scotch liscio, che ingolla d’un sorso. A quel punto paga, fa per uscire ma si ferma davanti all’ubriaco seduto al bancone: quest’ultimo infatti nel frattempo ha estratto una pistola, una calibro 22 automatica da tiro al bersaglio, e spara due colpi al torace dell’uomo elegante, che crolla a terra senza un lamento. “Ti saluto, Waldo”, fa il presunto ubriacone, che ora pare lucidissimo. Minaccia Dalmas e il ragazzo con la pistola, esce sogghignando dal locale e sparisce nella notte. I due accorrono a controllare Waldo: è morto. Non resta che chiamare la polizia…

Questa la trama della title-track di questa antologia di racconti (oltre alla succitata Vento rosso sono presenti I ricattatori non sparano, Consegna a Noon Street, Il re in giallo – nessuna attinenza con il sinistro capolavoro di Robert W. Chambers, si tratta di un’adrenalinica storia di pupe e jazzisti –, Le perle sono una seccatura, Aspetterò, La matita) del padre dell’hard-boiled, antologia che presenta più di un motivo d’interesse. Vento rosso, pubblicato per la prima volta nel numero di gennaio 1938 del “Dime Detective Magazine”, sebbene sia oggi considerato una pietra miliare del noir fu accolto molto tiepidamente dalla critica – cosa alla quale del resto Raymond Chandler ebbe modo di abituarsi durante la sua carriera. Una curiosità legata al racconto: quando il personaggio di Philip Marlowe regalò a Chandler il successo, Vento rosso fu ripubblicato con il nome del protagonista cambiato da Dalmas a Marlowe, a quanto si sa con l’approvazione dell’autore. Una mossa commerciale, ma anche la certificazione – per così dire – che nel personaggio del detective privato amante degli scacchi e dell’alcol era già piantato il seme di uno dei personaggi-cardine della letteratura del ‘900. È presente nel volume anche il primo racconto mai pubblicato da Raymond Chandler, I ricattatori non sparano, uscito sul magazine “Black Mask” nel 1933: un concentrato quasi parodistico di stilemi pulp. E del resto in tutti i racconti qui presenti – pur con alti e bassi qualitativi – sono presenti i temi, lo stile e le atmosfere della poetica dello scrittore di Chicago, non esclusi una sotterranea omofobia e un “delizioso” razzismo vintage, venato a tratti di anticomunismo.