
La vera storia di Cenerentola non finisce con “E la sposò e lei visse contenta”. Eh no, in realtà è molto più cruenta. Una delle sorellastre sostituisce la sua scarpetta di cristallo persa al ballo con la propria scarpa puzzolente così quando il principe la ritrova, preso dall’orrore, anziché sposarla preferisce tagliarle la testa! La povera Cenerentola, sopraggiunta per il rumore, esprime il desiderio di sposarsi con un uomo per bene e la sua fata madrina la accontenta facendola sposare con un onesto boscaiolo venditore di confetture... Un giorno Giacomino viene mandato dalla mamma al mercato perché venda a caro prezzo la loro vecchia vacca. Quando torna con un misero fagiolo la madre lo butta nel pattume e gliele suona di santa ragione. Il fagiolo però cresce fino al cielo mostrando foglie d’oro verso l’alto; peccato che quando la madre lo manda a prenderle, Giacomino fugga sentendo un gigante minacciare di mangiarlo dopo aver annusato la sua puzza d’inglese. La madre, dopo averlo accusato di essere puzzolente, si arrampica ma viene mangiata. E Giacomino “direi che un po’ di puzza l’aveva anche lei! Se voglio salire fin lassù bisogna che ci vada un po’ lavato”... Alla morte della mamma di Biancaneve il re mette un annuncio sul giornale in cerca di una nuova sposa. Tra le diecimila candidate sceglie la Signora Mistrimizia col suo prezioso specchio magico e parlante. Tutti i giorni, per dieci anni, lei gli chiede chi è la più bella del reame, sentendosi rispondere lei stessa; quando un dì lui le risponde che Biancaneve l’ha superata lei impazzisce e chiede ad un cacciatore di portare la ragazza nel bosco ed ucciderla. Intenerito il cacciatore la lascia fuggire e Biancaneve, giunta in città, viene assunta come domestica da sette nani ex fantini, in bolletta a causa del vizio di giocare alle corse dei cavalli senza vincere mai. Per aiutarli cosa lei si inventa? Entra di notte al Palazzo reale e sottrae lo specchio magico. Così da quel giorno i nani vincono ogni scommessa e diventano miliardari...
Versi Perversi è una breve raccolta di storielle in rima scritta da Roald Dahl nel 1982 ed illustrata da Quentin Blake. Protagoniste celebri favole e fiabe reinventate in chiave comica e arricchite di humour nero, colpi di scena e violenza; per questo motivo alcuni critici la sconsigliarono, trovandola inadatta ai bambini, ma questo non le impedì di ottenere un grande e duraturo successo di pubblico. Complice del suo successo la scelta di Dahl di mettere in scena le peggiori paure dei bambini scardinando ogni certezza riguardo alle azioni e alla sorte dei più noti personaggi delle fiabe. Ecco quindi che tra le sue pagine troviamo versioni inedite e spassose di Biancaneve, Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Giacomino ed il fagiolo magico, I tre porcellini e Treccedoro in cui la fantasia di Dahl spedisce Biancaneve in città ad arricchire sette fantini malati di corse dei cavalli, arma Cappuccetto Rosso di pistola e sangue freddo, scambia la scarpetta di cristallo di Cenerentola con la calzatura sformata e puzzolente di una delle sorellastre e fa fare un bel bagno a Giacomino affinché l'orco non possa sentire il suo odore. A conferma del gradimento che non accenna a calare negli anni la realizzazione, nel 2016, della versione animata di Versi perversi ad opera della Magic Light Pictures, già autrice degli adattamenti di celebri libri illustrati per bambini tra cui Il Gruffalò. Un piccolo capolavoro animato rivolto ai bambini dai sei anni in su, nominato agli Oscar 2018 come miglior film d’animazione, in cui a narrare le vicende "realmente accadute" è l’acerrimo nemico di Cappuccetto, un lupo dalla voce profonda e cavernosa presa in prestito da Dominic West. Al libro di Dahl e all’omonima versione animata il merito di rinverdire nei più piccoli l'interesse per delle fiabe che rischiavano di non aver quasi più niente da dire alle nuove generazioni.