
Il rituale dei fidanzamenti ufficiali nel sud Italia. Più le famiglie coinvolte sono prestigiose, più l’organizzazione e l’evento devono risultare impeccabili. L’anello di fidanzamento deve essere una dimostrazione di impegno misurato a suon di carati e di taglio, il vino da servire pregiatissimo, l’outfit impeccabile, l’argenteria lucidissima, la sala del ricevimento fulgente. È così che si fa fidanzare un figlio, soprattutto se si hanno le risorse economiche giuste e le maniere adeguate a rispettare alla lettera l’etichetta convenzionale. Viola Fòscari tutte queste cose le sa perfettamente. Una padrona di casa impeccabile che ha conservato se non aumentato il fascino e il carisma che aveva da ragazza. Una vera bellezza che faceva morire di invidia le coetanee e sospirare gli uomini. Ora ha quarantanove anni e due figli grandi. Il maggiore, Giuliano, sta proprio per ufficializzare la sua unione con una ragazza seria, facoltosa, educata dai benedettini. Viola dovrebbe essere fiera e felice di questa unione… invece, sta letteralmente morendo di paura. Il suo cordone ombelicale immaginario le grida che sta per perdere suo figlio, che non lo vedrà più in pigiama mezzo assonato la mattina in cucina, non sentirà più i suoi passi sulle scale, né il suo canticchiare in bagno mentre si fa la barba. È vero, in casa con lei rimarrà il suo secondogenito, ma con lui non ha lo stesso rapporto che ha con Giuliano. Li ama entrambi di un amore viscerale, ma sono diversi e Viola lo sa. Che tristezza invecchiare. Che tristezza rinunciare ai figli portati via da altre donne! È tutto nella natura delle cose, Viola lo capisce bene, ne è assolutamente consapevole, ma non riesce comunque a farsene una ragione. Inoltre, da qualche tempo le vampate della menopausa le rendono la vita ancora più complicata. È dunque la fine per donna Fòscari, la bella fanciulla che tutti ammiravano, la madre devota e amorevole dei suoi due figli? La vita le sta scivolando dalle mani e lei non può fare nulla? No, non è affatto così, perché Viola pur con figli già grandi è ancora una donna di soli quarantanove anni ed estremamente attraente e molto presto il suo cuore e il suo corpo saranno sorpresi da una passione tanto inaspettata quanto ardente…
L’assoluta conoscenza del mondo femminile, dell’animo delle donne e delle palpitazioni che prendono le stesse e le portano a sragionare e a vivere appieno ogni emozione fanno di Tea Ranno una delle autrici più raffinate e godibili dei nostri tempi. Qui non si tratta affatto di letteratura “al femminile”, qui si tratta di donne. Una lettura che lascia senza fiato e senza sovrastrutture noi e che sarebbe enormemente educativa per i lettori di sesso maschile. In Viola Fòscari i diversi piani di narrazione si intersecano e si amalgamano capitolo dopo capitolo per dare vita a un racconto in cui il Fato è il personaggio supremo, seguito a ruota dalla Volontà e dal Desiderio. Intorno a queste entità primordiali la Ranno costruisce il racconto puro di una donna che come una forza della natura sa reinventarsi e rinascere. Un’araba fenice che fa del sentimento dell’individualità una filosofia esistenziale. La bellezza del romanzo della Ranno si gioca essenzialmente sui contrasti che l’autrice riesce a creare in maniera magistrale: convenzioni sociali e passione, età anagrafica e volontà personale, ragione e sentimento. E se l’indiscusso protagonista di Viola Fòscari rimane il destino, i personaggi a cui dà vita la Ranno sono egualmente affascinanti, anche quelli secondari e perfino le comparse. Se non ci fosse il fil rouge del sentimento si potrebbe pensare a questo lavoro letterario quasi come a un romanzo corale dipanato in una spettacolare cornice ambientale. Lo stile e il linguaggio di Tea Ranno sono notissimi a chi la legge e la conosce da tempo, ma se doveste avvicinarvi per la prima volta alla sua scrittura e farlo proprio con questo romanzo, resterete ammaliati dell’uso che fa Tea del passato remoto, un uso colto, appropriato, mai a caso. Viola Fòscari è un romanzo di passione, pertanto, avvicinatevi a esso consapevoli che la lettura non potrà che essere appassionante.