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Vite avventurose di santi straordinari

Vite avventurose di santi straordinari
Il generale romano Placido, duce delle legioni dell'imperatore Traiano, durante una battuta di caccia si imbatte in un cervo che in mezzo alle corna porta una croce dalla luce abbagliante: lo strano animale gli rivela di essere nientemeno che il Creatore del cielo e della terra. Sconvolto, Placido porta il giorno stesso la moglie e i due figli a battezzarsi dal Vescovo di Roma e si cambia il nome in Eustachio. In cambio, il cervo l'indomani gli rivela il suo futuro: un futuro di terribili sofferenze, ma con alla fine una grande ricompensa. E infatti nei mesi successivi prima la famiglia di Eustachio perde bestiame e servitori per una pestilenza, poi cade vittima di rapinatori e d è costretta a fuggire in Egitto (durante il viaggio il capitano della nave che trasporta i tapini si prende la moglie di Eustachio come serva e amante). E per finire i due figli vengono presumibilmente divorati da un leone e da un lupo. Placido/Eustachio diventa un umile pastore e per quindici anni si nasconde dal mondo. Ma un bel giorno due soldati giungono in quella remota provincia per cercare l'ex generale dell'imperatore... Reprobo, un energumeno tutto muscoli e poco cervello dalla faccia simile a un cane, voleva mettere la sua smisurata forza al servizio del re più potente del mondo, il resto gli sarebbe sembrato un ripiego. Cerca cerca, prima capita alla corte di un vanaglorioso sovrano, poi al seguito del Diavolo, e infine si convince che questo re che sta cercando altri non è che Gesù. Ma dove trovarlo? Un eremita gli consiglia di mettersi al servizio degli altri facendo il traghettatore sulla riva di un fiume, che alla fine sarà Gesù a trovare lui e non il contrario. E infatti un giorno lì al fiume si presenta un enigmatico bambino...
Rileggere la Legenda Aurea di Jacopo da Varagine – la più affascinante raccolta di vite di santi, risalente al secolo XIII – come si legge un fumetto di supereroi: ecco l'ambiziosa scommessa di Massimo Birattari e Chicca Galli, una coppia di coniugi molto nota nell'ambiente editoriale. E farlo con un linguaggio colorato più che colorito, attualizzando storie che in realtà attuali e attraenti per i teenager di oggi lo erano già, lo sono sempre state, una volta soffiata via la polvere dell'agiografia, schivati i trabocchetti della teologia ed evitato con cura un approccio da catechismo. Le vite dei santi cristiani infatti sono storie fascinose, violente, piene di mostri, battaglie, simboli e miracoli  - e questo a prescindere dal fatto che si creda o no alla veridicità degli eventi (!!!) narrati e che li si ritenga o no manifestazioni di un disegno divino. Leggende che da millenni rimbalzano di bocca in bocca arricchendosi di folklore, contaminazioni, invenzioni, che gli autori raccontano con piglio umoristico e scanzonato stemperandone i tratti più cupi e sanguinosi (gira che ti rigira questi martiri finivano sempre male, se no che martiri erano!). Divertenti e argute le storie, dicevamo, ma davvero splendide le illustrazioni di Marcella Brancaforte che le accompagnano.