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Voglio! - Quando il capofamiglia è sotto il metro e 15

Voglio! - Quando il capofamiglia è sotto il metro e 15

Sembra una serata come tutte le altre, a casa della Pozzolis Family. La cena è quasi pronta e due intrepidi genitori si sfidano alla morra cinese per decidere a chi toccherà l’ingrata missione di chiamare i figli in tavola. Soprattutto Olivia, dal momento che convincerla a fare qualcosa è come andare alla guerra. Giosué, il piccolino di casa, è invece in camera sua e parla con un un giocattolo che riproduce le fattezze di un Aviatore. Nulla di anormale, in fondo tutti i bambini parlano con i proprio giocattoli. Mamma Alice comincia a preoccuparsi però quando suo figlio afferma con una certa sicurezza che l’Aviatore parli. Che poi, da dove è arrivato quel giocattolo? Alice è sicura di non averlo mai comprato a suo figlio e questo è un ottimo motivo per cercare un piccolo scontro con il marito Gianmarco. Perché ha comprato un giocattolo a Giosué senza nemmeno interpellarla? Ma anche lui non riconosce l’Aviatore ed è sicuro di non averlo mai comprato a suo figlio. Poco male, la cena è in tavola, Olivia mangia come un piccolo serpente a sonagli e Giosué continua a parlare con il misterioso Aviatore, cercando di convincere i genitori che lui risponda, e anche molto bene. “Quel coso non parla!”, sbotta Alice a un certo punto. “Si dia una calmata. Parlo italiano, inglese, tedesco e coreano” risponde il giocattolo...

L’editore Beccogiallo questa volta sceglie di portare dentro il medium fumetto un fenomeno del web come The Pozzolis Family. Formata da Gianmarco Pozzoli, Alice Mangione e i loro due figli, è una famiglia che ha scelto di portare la loro caotica quotidianità su Facebook, nell’omonima pagina seguita da oltre ottocentomila persone. The Pozzolis Family ha sulle spalle anche due romanzi editi per Mondadori e uno spettacolo teatrale il cui tour è iniziato precovid e a breve riprenderà nei teatri italiani (The Pozzolis Family – Alive). Questo fumetto, più che per la storia, che riprende dei clichet abbastanza comuni, è interessante per scoprire quello che ruota dietro la famiglia di comici nata da un fortuito incontro nella trasmissione comica televisiva Zelig, diventata un punto di riferimento per moltissime famiglie italiane che seguono le loro gag sul web. E neanche a dirlo, il target del fumetto sono proprio le famiglie con i bambini che si divertiranno a leggere la strana avventura di Giosué e del suo giocattolo parlante. La sceneggiatura si basa su piccoli sketch e dialoghi che riprendono molto gli sceneggiati televisivi degli anni Novanta (uno su tutti, la sitcom Finalmente soli) e le parti che un lettore di fumetti classico, che non conosce dunque tutte le vicende pregresse della Pozzolis Family, trova più divertenti sono indubbiamente le vignette in cui è presente la piccola Olivia, che il fumettista Albhey Longo è stato bravissimo a rendere in tutta la sua pucciosa malvagità. Insomma, più che il fumetto, è un prodotto editoriale interessante da altri punti di vista, in particolare su come un fenomeno di costume possa inserirsi, se ben studiato, in molti e diversi canali, senza perdere la sua identità.