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Stormo

Stormo
Quando gli uccelli cominciarono a immaginare vite diverse, nacque una nuova era. Studiarono, costruirono, sperimentarono mettendo a frutto ingegno,  creatività, intelligenza. Poi però cominciarono gli eccessi: desiderare l'impossibile, essere pronti a tutto pur di ottenerlo anche se questo implica fare del male agli altri e a se stessi non li ha resi più felici, li ha solamente  abbruttiti, resi frustrati, arrabbiati e perduti.  Eppure, da qualche parte c'è ancora qualcuno che ha in mente un  destino più roseo per sé e per gli altri...
Stormo, albo vincitore nel 2012 del V Premio internazionale Compostela per albi illustrati, parla di uccelli ma nella realtà parla di noi. Di noi esseri così intelligenti quanto stupidi perché facili prede di boria, pretenziosità e superbia. Anche capaci però di ritrovare in noi desideri più puliti e sani, di quelli che fanno vibrare leggeri. Giocato tutto e soltanto sui toni del grigio, l’albo alla prima lettura ha un che di inquietante e un po' respingente (a essere sinceri), con questi pennuti antropomorfi che popolano le pagine. Alla seconda lettura però se ne apprezza molto la metafora e si riesce a cogliere dell’albo anche l’eleganza e la raffinatezza.