
Bess è una madre single. Ha un figlio adolescente che sta cercando, faticosamente, di crescere da sola dopo l’abbandono del padre. Nella vita professionale è Elisabeth Walden, architetto. Come madre, spesso si sente inadeguata. Come architetto, a volte, spesso, pure. Come quella volta in cui ha lavorato al progetto di Villa Freiberg. La relazione professionale con Kiki è stata a dir poco particolare e le ha lasciato parecchio amaro in bocca. Ecco perché, quando riceve la telefonata del suo avvocato, poco dopo la sua morte, l’unica reazione possibile è una: sbalordimento. La richiesta di Kiki, il suo lascito, è molto strana. Bess dovrà prendere in carico la villa e tutti i suoi oggetti al suo interno. Dovrà creare un museo. Quella villa ha sempre intimorito e incuriosito Bess. Quando lavorava per Kiki non riusciva a capire perché fosse così tanto legata a quell’accumulo di roba. Adesso, anche dopo la sua morte, le toccherà fare ordine tra la quantità di oggetti accumulata del corso dei decenni. Le toccherà far ordine tra tutte le storie e i segreti nascosti dietro quegli oggetti...
Quando parliamo di eredità solitamente la percezione è prettamente materiale. Fatta di oggetti, a volte di valore. Il più delle volte ogni eredità cela dietro molto di più. Cela principalmente storie, non detti, segreti. L’eredità a tutto tondo, inclusiva dei sentimenti e dei misteri, è la protagonista assoluta del libro di Romina Casagrande. Un romanzo che si muove agevolmente e in parallelo tra passato e presente, ricostruendo a poco a poco e man mano che si aggiungono i particolari, quella linea sottile di collegamento tra una villa ormai priva di chi l’ha vissuta e la vita di chi è rimasto. La voce del romanzo, pur costellata da personaggi maschili anche di un certo rilievo, è principalmente femminile. La figura di Bess si intreccia, possiamo dire empaticamente, con quella di Kiki, ma ancora di più con quella di Emma di cui scopriamo a poco a poco la storia e a cui si aggancerà tutto il plot del romanzo. Al centro un anello e un mistero, che dovrà risolvere proprio Bess. Romina Casagrande procede lentamente ma non con lentezza, ricostruendo i frammenti che ci serviranno e che serviranno a Bess per risolvere un vero e proprio caso e per restituire serenità a chi l’ha persa da tempo, probabilmente sommersa da quegli stessi oggetti, accatastati a Villa Freiberg.