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Le Terre di Selnawar – Il viaggio

Le Terre di Selnawar – Il viaggio

Il pantheon delle sette divinità ha dato origine al creato e alle sue creature, fra queste: animali, elfi, nani, uomini e Zathali, questi ultimi dotati di ali e magia e presto mescolatisi fra gli umani. Ma tra le forze del male obbedienti alla Dea Prakasis e gli emissari del bene fedeli al Dio Nume presto si scatena una sanguinosa guerra, di cui gli uomini di oggi hanno perduto memoria. Quei remoti eventi sono rimasti sepolti tra le macerie ma lo spirito di Sheitan ‒ imprigionato per punizione al centro della terra ‒, vive ancora e sta per spezzare le sue catene. A nord, nella lussureggiante foresta in cui si trova l’impenetrabile regno degli elfi, protetto da uno scudo incantato, è nata Niatary, colei che possiede sia la magia della Dea che la magia arcana. Il suo desiderio insaziabile di conoscenza la porta lontana dal regno e dalla capitale Naïwe, attraverso un viaggio nella terra degli uomini durante il quale è destinata a incontrare il valoroso sacerdote Ulfgar e l’abile maestro d’armi Esthalion. Insieme intraprendono un lungo e impervio cammino, preparandosi alla dura lotta contro le forze oscure…

Le Terre di Selnawar è solo l’inizio di un periglioso viaggio che attraversa luoghi arcani e verdeggianti distese, ad opera di una piccola compagnia di valorosi dal destino già scritto, e che in molti aspetti risulta familiare. Ovvi sono i richiami alla Compagnia dell’Anello ed altri elementi sparsi qua e là riportano alla memoria i capisaldi del fantasy classico. Questo primo volume della trilogia si rivela essere un lungo prologo più che un romanzo vero e proprio, un’anticipazione di ciò che avverrà quando i protagonisti saranno riusciti a riunire i popoli del loro mondo contro l’unica minaccia. Molto “raccontata” dalla penna del suo artifex ma poco vissuta dai suoi interpreti (eccetto qualche occasionale scontro), la trama riserva in fin dei conti poche emozioni e l’azione risulta spesso prevedibile. Sebbene l’incipit con la genesi del conflitto tra le divinità fratello e sorella sia interessante, le gesta di elfo, sacerdote e guerriero disattendono le premesse, non riuscendo a coinvolgere il lettore. Impietoso il confronto con i compagni di scaffale in libreria, da Tolkien a Terry Brooks, passando persino per Licia Troisi: l’esordio del giovane Simone Caporale è da rimandare “a settembre” o perlomeno al secondo capitolo della saga, che speriamo ben più coraggioso e appassionante.