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Il sonno dei dannati

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Nessuno sa di preciso quando “la cosa” è iniziata. Qualcuno dice che abbia avuto inizio a partire dalla morte di Nanuq, l’ultimo orso polare, qualcuno che siano stati altri eventi ad alimentarla: invasioni di ratti, conflitti nascenti, guerre civili e populismo. Un vero e proprio genocidio planetario. Marcus, come tutti, ha visto le immagini dell’orso morente consapevole di quanti animali fossero morti fino a quel momento. Notizie come quella non arrivano invece nella zona proibita e Karel e Anna, che lì ci vivono da quando è morto loro padre, ancora non ne sono a conoscenza. Nonostante sia, appunto, proibito per Marcus raggiungerli, egli va a trovarli di frequente per raccontargli cosa accade nell’altro mondo e per portare cibo e medicine. Notizie come la morte di Nanuq non sconvolgono i fratelli più di tanto, mentre un effetto ben diverso ha su di loro il recente annuncio riguardo la possibilità di colonizzare Marte. Un progetto del governo tenuto segreto per dieci anni ma che adesso sta finalmente prendendo forma e in cui Marcus ripone molta fiducia. Anna, al contrario, vede Marte come l’ennesimo tentativo da parte degli esseri umani di raggiungere altri pianeti da sfruttare e consumare fino allo stremo. Un’operazione dagli esiti devastanti e le cui conseguenze dovranno essere pagate da chi verrà dopo, come Jill, Timéo e Alias…

Usare gli stilemi narrativi tipici della science fiction per trattare di tematiche attuali come il collasso climatico e i problemi della società moderna. Pubblicato nell’ambito della collana {i codici}, il cui obiettivo è quello di pubblicare storie di futuri futuribili per giovani lettori, Il sonno dei dannati dell’autore francese Pascal Millet intende sbattere in faccia ai lettori una prospettiva nemmeno troppo difficile da immaginare, un futuro in cui il pianeta Terra non sarà più abitabile e l’umanità talmente corrotta da preferire la prospettiva di una società anarchica e senza regole. Sì, perché Il sonno dei dannati ipotizza proprio questo e lo fa sviluppando il racconto su due linee temporali, quella di Marcus, Karel e Anna e quella di Jill, Timéo e Alias. Il sonno dei dannati riflette, attraverso il suo universo post-apocalittico, sul trionfo avvelenato dell’Antropocene, in aperta critica nei confronti del consumismo, del capitalismo e delle loro versioni future ancora più spregiudicate. L'uomo all'interno di questo quadro è un essere egoista ed egocentrico piegato al mero guadagno e la sua immagine costituisce di per sé un monito. Il messaggio di fondo de Il sonno dei dannati, infatti, è chiaro: solo liberandoci dalla crudeltà e dalla corruzione odierne potremo sperare in una società migliore.