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In amore vince chi rischia

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Rebecca è una avvocata di trentasei anni che vive da sola in un piccolo appartamento a Manhattan, totalmente assorbita dal suo lavoro che non la molla nemmeno nelle pause che si concede la sera, viziandosi con bagni caldi, oli profumati, vini costosi e musica. Ed è proprio in una di queste pause rilassanti che si trova a dover rispondere al telefono al suo cliente, il signor Layne, un simpatico ottantanovenne che l’ha scelta per i suoi capelli rossi e le stressa la vita con la sua costante volontà di cambiare il testamento inserendoci i nomi di perfetti sconosciuti pur di non lasciare i suoi soldi al figlio. Rebecca, immersa nella vasca, vorrebbe affogare il suo cellulare tra le bollicine e gli oli profumati. Rimprovera il vecchietto che ha avvisato in precedenza sugli orari in cui gli è consentito chiamare e dirotta l’attenzione verso i nipoti dell’uomo, Robert e Darcy. Gli suggerisce di dormirci su e che ne parleranno il giorno successivo. Ma il tempo di distendersi di nuovo nella vasca e l’allarme antincendio inizia a far vibrare vetri e pareti. Rebecca non ha molte intenzioni di uscire di casa e quando appura che non ci sono fiamme e non sente puzza di bruciato, torna nella vasca. Non ha però fatto i conti con i vigili del fuoco, anzi, con uno in particolare, che comincia a battere alla sua porta per farsi aprire. Anzi, minaccia proprio di buttarla giù se lei non va ad aprire. Rebecca, quindi, si mette addosso un asciugamano e va ad aprire. Si trova davanti un giovanottone bellissimo che non riuscendo a convincerla a scendere di sotto, la prende di peso e se la carica su una spalla. Come lei sospetta non c’è alcun incendio, ma solo qualche problema nella cucina della signora Weiner del piano di sotto. Niel O’Moore, questo il nome del pompiere, le chiede in compenso il numero di telefono...

Un’altra storia d’amore scritta con la leggera profondità di Anna Premoli che non sbaglia mai un’uscita ormai da dieci anni. La sua ironia ci permette di sorridere per tutto il tempo della lettura e le storie che racconta, sono solo apparentemente leggere perché hanno implicazioni, spesso psicologiche - come in questo caso per Rebecca e Niel, con lei che gioca a fare la dura, ma solo perché ha qualcosa di irrisolto nel suo passato con la sua famiglia, soprattutto per quel padre, poliziotto, morto ammazzato durante una rapina. Lei pensa che tenendosi lontana dalle uniformi di professioni potenzialmente pericolose, o almeno che lei ritiene particolarmente pericolose, serva a proteggersi il cuore, salvo poi essere smentite dalla vita che riserva sorprese a non finire. Interessante come Anna Premoli ha raccontato dei suoi personaggi a fine romanzo in un “capitolo” dal titolo “Varie ed eventuali”, in cui evidenzia come Rebecca e Niel siano una coppia che le ronzava in testa da parecchi anni, ma che hanno dovuto attendere la “scintilla” necessaria alla scrittura della loro storia. Dichiara la scrittrice che Niel è il protagonista maschile più prestante fisicamente tra tutti i suoi personaggi, ma che non è ispirato a nessuno tra attori o calciatori o comunque uomini famosi, ma che se lo è immaginato fin nel più piccolo dettaglio, come risultato di un “duro lavoro”. Insomma è capace di sorprenderci sempre con una fantasia che va al galoppo e una grande abilità nell’osservare la vita, la gente, le storie di tutti i giorni e non solo, per poi miscelare e combinare il tutto con maestria nelle sue piacevolissime trame!

LEGGI L’INTERVISTA AD ANNA PREMOLI