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Favole della notte

Favole della notte

C’era una volta una vecchina che non usciva mai senza il suo berretto e che a causa di una pallonata trova compagnia, perché “di palle a volte ce n’è bisogno e chi piange sol dei cocci non apprezza il giorno. C’era una volta un ometto che nessuno sapeva da dove arrivasse” e che ogni giorno entrava in una bottega davanti al parco e si chiudeva dentro, con le serrande chiuse. Un bambino curioso riesce a farsi aprire e a scoprire il segreto per misurare il tempo e “da allora nessuno era più triste, perché poteva vedere che ad ogni fine c’era un nuovo inizio”. C’era una volta il paesino Cinque, in cui tutti vivevano in coppie tranne Tre, che era innamorato di Uno, che a sua volta era attratta da Due; c’era la storia di un uomo che sognava la felicità e che decise di fare un viaggio in cerca di un posto dove realizzare il suo sogno, per scoprire alla fine che “la felicità non poteva stare sulla Terra, ma sulla sua schiena”. E poi c’era la storia di un geco annoiato, quella di un granello di sale che non ha mai provato una torta di panna montata, quella di un cantastorie, quella di un bracciante che misurava tutto con le braccia... fino ad arrivare a trentanove favole, anzi quaranta, ma l’ultima ha solo l’illustrazione perché al testo deve pensarci il lettore...

Una raccolta di favole, alcune brevissime, altre più lunghe, rappresentate con un’illustrazione a tutta pagina e con un linguaggio adatto a lettori dai nove/dieci anni ma, per il messaggio contenuto in ognuna di esse, forse più per un lettore adulto. Dietro ogni storia, ricorda l’autrice nella prefazione, si ripetono le vicende umane, si demonizzano le paure, si stimolano soluzioni possibili alle avversità della vita. Queste favole sono nate nel 2020, quando è scoppiata la pandemia e l’autrice scriveva una favola al giorno da mandare agli amici via chat o via social, per darsi la buonanotte e ritrovarsi ancora vivi e desiderosi di superare un momento così difficile, insieme. Quelle stesse fiabe, presentate in ordine cronologico di scrittura, sono qui raccolte insieme ad altre scritte dopo, perché possano essere condivise non solo via social, ma anche per essere lette ed ascoltate da tutti i lettori. Melina Scalise è giornalista, psicologa, curatore d’arte, e presidente della Casa Museo Spazio Tadini, luogo culturale milanese in memoria di Emilio Tadini. Töpffer edizioni – che prende il nome da Rodolphe, illustratore e scrittore di fine Settecento - si occupa di libri illustrati proponendo tre collane: adulti, bambini e graphic novel.